«Io sono qui a Crotone – ha tenuto a precisare il governatore Occhiuto nella giornata trascorsa a Crotone e conclusa con la visita al San Giovanni di Dio – non per una vertenza sindacale, ma perché ritengo che Crotone merita più attenzione di altri territori: tanti, troppi deficit, infrastrutturali ed anche di rappresentanza politica; e certamente non può avere anche la sanità in questa condizione».

Recuperati - come ha tenuto a precisare lei - i 25 milioni per l'ospedale, cosa si potrà fare visto che si fa fatica a spendere quelli del Pronto soccorso? «Abbiamo recuperato 25 milioni che erano stati assegnati anni fa per il rifacimento dell'ospedale ma mai utilizzati: li abbiamo inseriti nel piano regionale ed aspettiamo che superi la verifica dei ministeri vigilanti, ma non dovrebbero esserci problemi». Occhiuto entra poi nello specifico: «È previsto l'arrivo finalmente a Crotone dell'emodinamica perché un territorio come questo, che ha difficoltà nei collegamenti, non può esserne privo: sulla sanità i cittadini crotonesi sono ultimi degli ultimi, eppure anche gli altri territori della Calabria non è che brillino per qualità della vita e diritti sociali e civili garantiti».

«C’è il tema della bonifica, dell’aeroporto, della statale 106 - ha proseguito il presidente della Regione, senza nemmeno che fosse necessario stimolarlo più di tanto -, un deficit stratificato che necessita di certo di un impegno maggiore e specifico e le istituzioni arrivano prima e meglio se riescono a lavorare assieme alla soluzione dei problemi e mi fa piacere avere preso parte ad un incontro partecipato anche dal presidente della Provincia, che lo ha promosso, ma anche assieme al prefetto, al questore ed al sindaco».

E dopo aver riferito anche sull’imminenza delle novità in Giunta ancora rinviate ed anche sui temi energetici dove Crotone, invece, per sua stessa ammissione, dà un contributo nazionale come pochi altri in Italia, c’è stato dunque lo spazio per stimolarlo anche sulla crisi idrica del Crotonese e sui rapporti con A2A che è titolare di una concessione degli anni ’60 che gli concede di produrre energia senza essere costretta a mantenere riserve per le emergenze siccità: «Innanzitutto -ha risposto il presidente Occhiuto - c’è da dire che se lei considera la quantità di acqua rilasciata quest’anno, è sensibilmente superiore alla quantità di acqua rilasciata in tutti gli anni precedenti, nonostante le condizioni date proprio dalla convenzione datata ed ancora in vigore; poi c’è il tema di affrontare il tema di dover avere l’interesse che queste aziende investano in Calabria - ha chiosato - però dobbiamo farlo dicendo chiaramente a queste aziende che devono fare gli interessi dei calabresi».