VIDEO | Ai nostri microfoni Giuseppe Antonio Artusa, membro della giunta di Filandari al quale ignoti questa notte hanno incendiato l’auto: «Colpito per la mia attività politica»
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«Se con questo attacco pensavano di fermarmi hanno sbagliato persona. Sia chiaro a tutti: io non mi dimetto». Parole cariche di rabbia quelle pronunciate da Giuseppe Antonio Artusa, l’assessore comunale di Filandari, finito questa notte nel mirino dei malviventi. Stamattina davanti casa dell’uomo una delegazione del consiglio comunale con in testa il sindaco Rita Fuduli che, appresa la notizia, ha raggiunto via Regina Elena per condannare l’episodio e manifestare solidarietà all’amministratore sotto tiro.
Nella comunità c’è sgomento ed incredulità per l’ennesimo attacco sulla cui matrice non sembrano esserci dubbi. «L’intimidazione è riconducibile alla mia attività politica» - dice Fuduli mentre ci indica i sei proiettili che hanno crivellato il garage conficcandosi nell’altra auto parcheggiata all’interno. Prima, i malviventi hanno cosparso di liquido infiammabile l’auto aziendale del malcapitato, una citroen C3 andata completamente distrutta dall’incendio che si sarebbe potuto propagare sull’intero stabile. «Potevamo finire tutti arrostiti» - racconta in lacrime.
L’azione repentina si consuma nell’oscurità, in una manciata di secondi. Il rumore dei proiettili sveglia la moglie di Artusa e la figlia. L’orologio segna l’una e venti. Nel vialetto si precipita Giuseppe Artusa che aiutato dai vicini tenta di domare l’incendio. Oltre all’attività di assessore, Giuseppe Artusa, impiegato in un’azienda milanese, è anche Coordinatore nazionale e referente provinciale della Fim Cisl (Federazione italiana dei metalmeccanici).
Nell’auto aziendale importanti documenti. Stamattina sarebbe dovuto partire per la Puglia. «Trent’anni di attività sindacale andati in fumo» - dice. L’incendio, oltre alla documentazione cartacea, ha anche distrutto il suo pc.
Sull’attentato l’amministratore non ha dubbi. Racconterà tutto ai carabinieri. Non intende piegarsi alla protervia mafiosa. Tra le pratiche in discussione il Psc (fermo dal 2009) e le aree cimiteriali. Argomenti che saranno discussi nel consiglio comunale convocato per il prossimo 12 aprile. Ed è su queste pratiche che si concentrano i maggiori sospetti. Già nel 2007, anche all’epoca ricopriva la carica di assessore all’urbanistica, aveva subito atti vandalici. Anche allora aveva messo mano al Psc.
«Mi hanno colpito perché non mi piego alla volontà degli altri – dice - Andrò avanti più forte di prima e con maggiore determinazione». Gli fa eco il sindaco. «Se “loro” pensano che questo gesto ci possa far fare un passo indietro si sbagliano, andremo avanti anche a costo di mettere a repentaglio qualunque cosa».
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