«Ho dato le dimissioni dal comitato scientifico, ma resto orgogliosamente socio fondatore della Biblioteca calabrese». Così Vito Teti poco dopo avere abbandonato l’aula consiliare di Soriano. Il famoso antropologo vibonese è il primo che si tira fuori da una situazione che sta assumendo toni grotteschi: lo scontro in atto per la gestione della Biblioteca Calabrese di Soriano, l’ente autonomo riconosciuto dalla Regione che custodisce oltre 30mila testi che parlano esclusivamente di Calabria.

Ieri l’attesa assemblea dei soci fondatori. Una riunione dai toni accesi, alla luce delle divergenze che stanno caratterizzando i rapporti tra gli organi statutari: da una parte il Comune di Soriano, su quale grava un mutuo venticinquennale acceso a suo tempo per l’acquisto della prestigiosa sede poi concessa in comodato d’uso gratuito alla Biblioteca; dall’altra il comitato direttivo guidato dalla direttrice Maria Teresa Iannelli, che recentemente ha rigettato la richiesta di ingresso di 17 nuovi soci. «Quando ci sarà un clima più disteso e se qualcuno penserà che io possa essere utile, sarò come sempre disponibile», commenta Vito Teti che non riesce a nascondere l’amarezza per una situazione che «danneggia il territorio». Continua a leggere su Il Vibonese