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«Ho resistito tutti questi anni, ma adesso non ce la faccio più». È la denuncia di Nello Ruello, fotografo vibonese. Consumato dagli anni e dall’amarezza. Il primo testimone di giustizia a Vibo Valentia. Uno dei primi a denunciare e a fare arrestare i suoi estortori e per questo finito sotto scorta. Ha combattuto la mafia con le unghie e con i denti, ma oggi dopo anni di incessanti battaglie ha deciso di gettare la spugna.
Davanti alla storica attività commerciale, presidiata dalle forze dell’ordine, il cartello vendesi. E questa volta la crisi non c’entra niente. «Molta gente - spiega - ha paura di venire ad acquistare nel mio negozio. Alcuni clienti hanno paura di uscire con il sacchetto con la scritta Ruello». Oggi Nello ha 79 anni. È un uomo che si sente abbandonato dallo Stato e dai cittadini, quegli stessi cittadini che grazie alla sua coraggiosa denuncia ha contribuito a rendere più liberi. «Ho dato tanto a questa città, che oggi mi tratta come se fossi un appestato» dice in lacrime. Nella sua attività commerciale, targhe e riconoscimenti conferitigli negli ultimi anni. Targhe che testimoniano il valore di un uomo forse dimenticato.
«Il mio più grande desiderio – dice il testimone di giustizia – è quello di vendere al più presto il negozio e andare via da Vibo Valentia. E se Dio me lo concede- conclude - spero di passare gli ultimi anni della vecchiaia da cittadino libero».