Con l’udienza odierna si arriva agli sgoccioli del processo ‘Ndrangheta stragista che si sta celebrando in Corte d’Appello a Reggio Calabria.
Il processo vede alla sbarra il boss di Cosa nostra, Giuseppe Graviano, e il capobastone della ‘ndrangheta di Melicucco, Rocco Santo Filippone.
Entrambi sono stati condannati in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio dei carabinieri Vincenzo Fava e Antonino Garofalo, avvenuto 18 gennaio 1994 a Scilla, mentre pattugliavano l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

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Dopo oltre un’ora di camera di consiglio la Corte d'Assise d’Appello ha sciolto la riserva ammettendo l’ultimo test indicato dalla procura generale e rigettando le ulteriori richieste arrivate dalla difesa.
In particolare, a chiudere questo lungo e importante processo, sarà il vicequestore della Dia di Reggio Calabria Michelangelo di Stefano che sarà sentito durante la prossima udienza fissata per il 23 gennaio.

A seguire un calendario fitto che porterà alla requisitoria del pm Giuseppe Lombardo prevista per il 23 febbraio e dopo sarà dato spazio anche alle parti civili. I primi giorni di marzo, invece, toccherà alla difesa degli imputati Filippone e Graviano guadagnare le ultime battute prima che la camera di consiglio si riunisca per chiudere quella che rappresenterà, in ogni caso, una sentenza storica. Il 10 marzo, termine ultimo fissato dalla corte, si chiuderà uno dei processi che segnerà la storia della lotta alla ‘Ndrangheta dell’intero paese e che ha ricostruito nell’arco degli ultimi 5 anni, gli intrecci tra mafia, politica e massoneria deviata.