Girolamo Mazzaferro è ritenuto organico alla potente cosca di Gioia Tauro. È rimasto coinvolto nell'operazione Provvidenza
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Oggi, nell’ambito dell’operazione ‘Provvidenza bis’, i Ros dei carabinieri, coadiuvati in fase esecutiva dal comando provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni per un milione e mezzo di euro, emesso dal Tribunale – sezione misure di prevenzione – su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, ai danni di Girolamo Mazzaferro, 85enne esponente di spicco della cosca di ‘Ndrangheta Piromalli di Gioia Tauro.
Sequestrate, tra la provincia di Reggio Calabria e Roma, due imprese agricole attive nel comune di Gioia Tauro, con un patrimonio aziendale e un volume d’affari annuo di circa 200mila euro; quattro immobili (tra cui 3 abitazioni e 1 terreno agricolo) a Gioia Tauro e Roma, con un valore stimato di circa 600mila euro; due immobili (1 deposito e 1 terreno edificabile su cui era già stata programmata una lottizzazione immobiliare) acquisiti attraverso usura ai danni di due cittadini di Gioia Tauro, con un valore stimato di circa 700mila euro.
L’attività d’indagine patrimoniale, diretta dal procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e dai sostituti Pantano, D’ambrosio e De Caria, è partita dall’operazione “Provvidenza” avvenuta tra gennaio e febbraio 2017, con la quale venne disarticolata la cosca Piromalli e arrestati gli esponenti apicali, tra cui anche Girolamo Mazzaferro, risultato direttamente collegato ai fratelli Piromalli, l’86enne Gioacchino, il 79enne Antonio e il 75enne Giuseppe.