L’operazione costituisce la prosecuzione dell’indagine Rinascita-Scott. Sequestrati beni e società per un valore di circa 3 milioni di euro
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Blitz anti ndrangheta all’alba. Il ros, con il supporto in fase esecutiva del Comando provinciale Carabinieri di Vibo Valentia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, a carico di 11 indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso (imputazione riguardante 4 persone), riciclaggio internazionale, trasferimento fraudolento di valori, truffa internazionale e altri reati, alcuni dei quali commessi per aver agevolato le associazioni mafiose. In particolare 8 misure sono state eseguite in carcere, di cui una in Ungheria, più 3 destinatari della misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali o uffici direttivi di persone giuridiche.
Rinascita Scott, la continuazione dell'indagine
L’operazione costituisce prosecuzione dell’indagine Rinascita-Scott, eseguita il 19 dicembre 2019 dal Ros, che aveva consentito di ricostruire gli assetti della ‘ndrangheta presenti nel vibonese, attingendo 334 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, detenzione di armi, traffico di stupefacenti, truffe, turbativa d’asta, traffico di influenze e corruzione. Alle ore 10.30 si terrà la conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Catanzaro. Fra gli arrestati Basilio Caparrotta, 62 anni, di Sant’Onofrio (già coinvolto nell’operazione Columbus contro il narcotraffico internazionale), Gerardo Caparrotta, 54 anni, di Sant’Onofrio (già condannato a 4 anni in primo grado nell’operazione Petrol Mafie).
‘Ndrangheta attiva a Sant’Onofrio
L’odierna indagine - corroborata da intercettazioni e propalazioni di diversi collaboratori di giustizia - ha documentato l’appartenenza all’articolazione territoriale di ‘ndrangheta attiva su Sant’Onofrio di 4 persone una delle quali, per agevolare le attività di riciclaggio in favore della cosca, ha costituito una serie di società di diritto italiano, ungherese e cipriota, fittiziamente intestate a terzi soggetti. In tale contesto, un avvocato ungherese risultato intestatario del 50% delle quote societarie, è stato raggiunto da mandato d’arresto europeo.
La truffa
Sono state anche ricostruire le dinamiche sottese ad una truffa, consumata nel 2017 dall’articolazione mafiosa, a danno di investitori omaniti che hanno versato la somma di 1 milione di euro dietro la promessa di ottenere il 30% delle quote di una società cui era riconducibile un compendio immobiliare in Budapest. È stato eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni e società per un valore di circa 3 milioni di euro.