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COSENZA - Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha deciso di revocare la misura cautelare per Michele Di Puppo, ritenuto uno degli esponenti di vertice della cosca Lanzino-Ruà e coivolto nell'inchiesta della Dda, denominata "Sistema Rende", che sta cercando di fare luce su presunte collusioni tra 'ndrangheta e politica. Nell'operazione del 23 marzo scorso il gip aveva disposto il carcere anche per altri presunti capi del clan, come Francesco Patitucci, Adolfo D'Ambrosio e Umberto Di Puppo, e i domiciliari per politici eccellenti: l'ex sottosegretario Sandro Principe, l'ex consigliere regionale Rosario Mirabelli, gli ex consiglieri provinciali Pietro Ruffolo e Giuseppe Gagliardi, l'ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo, e domiciliari anche per Marco Paolo Lento ritenuto dagli inquirenti l'elemento di congiunzione tra la cosca e i politici. Per i politici, che devono rispondere di corruzione elettorale e voto di scambio, il Riesame si è già espresso lo scorso 11 aprile, revocando la misura cautelare per Ruffolo, Mirabelli, Gagliardi, Bernaudo e Lento e rigettando invece la richiesta di scarcerazione per Principe che, del troncone politico, è l'unico che rimane agli arresti domiciliari. Per i presunti esponenti della cosca invece il Tribunale del Riesame ha revocato la misura cautelare per tutti, tranne che per D'Ambrosio che passa dalla misura cautelare in carcere agli arresti domiciliari almeno per questa inchiesta perché allo stato è detenuto al 41 bis per altre vicende.