Resta in carcere il boss indiscusso delle Preserre vibonesi, Antonio Altamura, 74 anni, ritenuto il capo della struttura di 'ndrangheta denominata "Società di Ariola", da nome della frazione del Comune di Gerocarne.

 

La prima sezione penale della Cassazione ha infatti rigettato il ricorso avverso l'ordinanza del 16 maggio del 2019 emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro.

L'istanza di Antonio Altamura era finalizzata a un rinvio dell'esecuzione di una condanna definitiva a 16 anni per associazione mafiosa con fine pena previsto per il 12 marzo 2031.

 

I giudici hanno rigettato anche la detenzione domiciliare, non essendo venuta meno la pericolosità sociale di Antonio Altamura, ritenuto il promotore della 'ndrangheta in una vasta area delle Preserre vibonesi ricompresa fra i comuni di Gerocarne, Sorianello, Vazzano, Pizzoni, Soriano Calabro, Arena, Acquaro e Dasà.

 

Antonio Altamura avrebbe mantenuto solidi rapporti anche con i principali esponenti della 'ndrangheta reggina di San Luca, Siderno e Rosarno.