Si tratta del troncone celebrato in primo grado con il rito abbreviato. Fra gli imputati anche il boss di Limbadi Cosmo Michele Mancuso. L'inchiesta coordinata dalla Dda e condotta dalla Squadra Mobile di Vibo
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È stata pronunciata la sentenza d’appello contro il clan di ‘ndrangheta dei Piscopisani che in primo grado si è celebrato con rito abbreviato dinanzi al gup distrettuale
La Corte d’Appello di Catanzaro – al termine della camera di consiglio – ha emesso la seguente sentenza: 8 anni e 4 mesi per Nazzareno Felice, di 62 anni, di Piscopio (condannato in primo grado a 8 anni e 4 mesi); 11 anni per Nazzareno Fiorillo, di 57 anni, detto “U Tartaru”, indicato quale capo del “locale” di ‘ndrangheta di Piscopio; assolto Michele Fiorillo (cl. ’87), di Piscopio (3 anni in primo grado); 19 anni, un mese e 10 giorni per Rosario Fiorillo, di 33 anni, di Piscopio (19 anni e 4 mesi in primo grado); 17 anni e 4 mesi per Sasha Fortuna, di 43 anni, di Vibo, residente nel Bolognese (fratello di Davide Fortuna, ucciso nel 2012 sulla spiaggia di Vibo Marina); 6 anni per Giovanni Giardina, di 45 anni, di Palermo (6 anni in primo grado); 8 anni per Francesco La Bella, di 50 anni, di Piscopio (8 anni e 8 mesi in primo grado); assolto Mario Loiacono, di Vibo Marina (erano stati chiesti 6 anni e 8 mesi); 2 anni per Luigi Maccarone, di 45 anni, di Limbadi (2 anni in primo grado); assolto Saverio Merlo, di 45 anni, di Piscopio (4 anni e 8 mesi in primo grado); assolto Giuseppe Merlo, di 49 anni, di Piscopio ( 4 anni e 8 mesi in primo grado); 7 anni e 2 mesi Raffaele Moscato, di 37 anni, di Vibo Marina, collaboratore di giustizia (8 anni e 8 mesi in primo grado); 6 anni per Gaetano Rubino, di 42 anni, di Ficarazzi, provincia di Palermo (6 anni in primo grado); assolto Michele Suppa, di 31 anni, di Vibo Valentia (2 anni in primo grado); 9 anni per Giovanni Battaglia, di 39 anni, di Piscopio (stessa pena in primo grado); assolto Marco Fiorillo, di 35 anni, di Piscopio (assolto in primo grado, fratello di “Pulcino”); assolto Pasquale Fiorillo, di 34 anni, di Piscopio (assolto in primo grado, chiesti 8 anni); assolto Francesco D’Ascoli, di 51 anni, di Vibo Marina (assolto in primo grado, chiesti 10 anni e 6 mesi); assolto Salvatore Vita, di 47 anni, di Vibo Marina (assolto in primo grado, chiesti 10 anni); assolto Cosmo Michele Mancuso, 72 anni, di Limbadi (assolto in primo grado, chiesti 8 anni e 6 mesi); 12 anni per Michele Fiorillo (cl.’86), detto Zarrillo, indicato come uno dei vertici del clan (assolto in primo grado).
La scelta del rito alternativo è valsa agli imputati uno sconto di pena pari ad un terzo. I capi di imputazione complessivi dell’operazione “Rimpiazzo” (il principale è l’associazione mafiosa) sono quasi 80. Le parti offese sono 35 di cui alcune assistite dall’avvocato Giovanna Fronte. Fra le parti civili la Regione Calabria, l’associazione antiracket, il Comune di Vibo, la Provincia di Vibo, la società Pubbliemme, Marcello Gaglioti, Chiaromonte srl, Giuseppe Lopreiato, i F.lli Corigliano e F.lli Nusdeo. Il collaboratore di giustizia, Raffaele Moscato, è invece assistito dall’avvocato Annalisa Pisani. Associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi, traffico di stupefacenti, intestazione fittizia di beni, rapina e danneggiamento i reati, a vario titolo, contestati. L’operazione è scattata ad aprile dello scorso anno con il coordinamento della Dda di Catanzaro, mentre le indagini sul “campo” sono state condotte dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia.
Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Francesco Lione (difensore dei fratelli Merlo), Sergio Rotundo, Luigi La Scala e Bordoni, Gianni Puteri (per Michele Suppa), Diego Brancia, Guido Contestabile, Gregorio Viscomi, Giuseppe Bagnato., Murone.