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E’ in corso dalle prime luci dell’alba un’operazione della polizia, denominata "Outset", coordinata dalla Dda di Catanzaro, per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di alcuni soggetti di Vibo e del Vibonese emessa dal gip distrettuale. Fra le accuse, anche quella di omicidio.
Fondamentali le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, Giuseppe Giampà, Raffaele Moascato, Pasquale Giampà, Andrea Mantella, viene fatto luce sugli omicidi di Mario Franzoni e di Giuseppe Pugliese Carchedi, 26 anni, e sul tentato omicidio di Francesco Macrì avvenuti il 17 agosto del 2006 lungo la strada che collega Vibo Marina a Pizzo Calabro.
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I nomi degli arrestati
Complessivamente 8 gli arrestati (17 complessivamente gli indagati): Salvatore Mantella e Nazzareno Mantella, Michele Fiorillo, alias "Zarrillo", di Piscopio (già detenuto perchè condannato nell'operazione "Crimine"); Rosario Fiorillo, alias "Pulcino", di Piscopio (detenuto per l'omicidio del boss di Stefanaconi Fortunato Patania) Nazzareno Felice, 57 anni, pure lui di Piscopio, Vincenzo Giampà, Francesco Barba, Rosario Mantino.
Gli indagati
Oltre agli arrestati risultano indagati a piede libero Giuseppe Raffaele Barba(cl. '68) di Vibo Valentia, alias "Pino presa"; Domenico Chirico (cl. '82) di Lamezia Terme, attualmente detenuto per altro reato; Giuseppe Salvatore Galati (cl. '64) di Piscopio; Gregorio Gasparro (cl. '71) di San Gregorio d'Ippona; Domenico Giampà (cl. '81), attuale collaboratore di giustizia, esecutore materiale dell'omicidio di Mario Franzoni; Pasquale Giampà (cl. '64) di Lamezia terme (collaboratore di giustizia), Vincenzo Barba (cl' 52) di Vibo, Paolino Lo Bianco (cl'63) di Vibo, Andrea Mantella.
Il delitto di Mario Franzoni
Per l'omicidio di Mario Franzoni, 29 anni, commesso a Porto Salvo il 21 agosto del 2002, è stato arrestato il vibonese Franco Barba. La vittima si trovava a bordo di uno scooter. Viveva da tempo a Mariano Comense Stessa accusa per Salvatore Mantella. L'omicidio - secondo Andrea Mantella - è stato commesso materialmente da due esponenti del clan Giampà di Lamezia in uno scambio di favori con i vibonesi. Oltre alle dichiarazioni di Andrea Mantella, alla base delle accuse pure alcune intercettazioni ambientali captate in auto fra l'imprenditore di Vibo, Francesco Michelino Patania, ed il figlio. Franco Barba viene indicato come il mandante del fatto di sangue. Salvatore Mantella avrebbe invece curato la logistica dell'omicidio.
L’omicidio di Giuseppe Pugliese Carchedi
Giuseppe Pugliese Carchedi è stato ucciso con alcuni colpi di pistola sparati da distanza ravvicinata mentre si trovava a bordo della sua Lancia Y. Il giovane si era lasciato all’epoca da poche settimane il carcere alle spalle, dove stava scontando una condanna a 13 anni di reclusione per estorsione e danneggiamento. Rimesso in libertà, era soggetto ad alcune prescrizioni impostegli dall'autorità giudiziaria. Era rimasto vittima di un tentato omicidio già negli anni precedenti.
Nell'ottobre del 2005 era stato condannato a 13 anni di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, usura, detenzione illegale di armi e spaccio di stupefacenti. Arrestato con altre nove persone e condannato al termine del processo con rito abbreviato, era stato detenuto fino a luglio del 2006, quando era stato rimesso in libertà. In precedenza era stato arrestato anche per concorso morale nell'omicidio di Grazia Zaccaria e nel ferimento del figlio Michele Lo Bianco. Fatto di sangue avvenuto a Vibo Valentia, nei pressi della scuola di polizia, nel settembre del 2001. Nel processo di primo grado, però, Pugliese Carchedi era stato assolto.
Nell’agguato mortale del 2006 Pugliese Carchedi aveva cercato di fuggire ma la sua automobile era stata più volte speronata e raggiunta da colpi d'arma da fuoco. Il giovane era stato poi raggiunto dai killer ed ucciso. Nell'agguato erano stati sparati almeno una decina di colpi d'arma da fuoco di diverso calibro.