La donna era stata candidata da centrosinistra e Cinque Stelle alla presidenza della Regione Calabria, ma poi la scorsa estate si era ritirata dalla corsa a causa di una interdittiva antimafia alla sua azienda. Il gip meneghino ha rigettato la richiesta di arresto
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C’è anche l’imprenditrice calabrese Maria Antonietta Ventura nell’inchiesta della procura di Milano sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria in Lombardia. La Ventura, presidente del cda dell’omonimo Gruppo ed ex presidente dell’Unicef Calabria, che si occupa di costruzioni ferroviarie, e che era stata candidata da centrosinistra e Cinque Stelle alla presidenza della Regione Calabria, ma poi la scorsa estate si era ritirata dalla corsa a causa di una interdittiva antimafia che aveva colpito la sua azienda.
A quanto si è appreso, Ventura, a capo della società coinvolta nell'inchiesta assieme al Gruppo Rossi, è indagata per l'ipotesi di associazione per delinquere, ma a suo carico il gip non ha riconosciuto la misura cautelare che era stata richiesta dai pm.
Tra gli indagati ci sono anche Alessandro e Edoardo Rossi, rispettivamente direttore e presidente di Gcf del Gruppo Rossi. La Dda, a quanto si è appreso, aveva chiesto in totale 35 arresti, tra cui quello di Ventura, ma il giudice ne ha accolti 15.
Nell'ordinanza cautelare è contestata l'associazione per delinquere finalizzata a reati tributari e bancarotta e ad alcuni arrestati l'aggravante dell'agevolazione mafiosa, perché con un sistema di incassi in nero società riconducibili ai clan, attive tra il Varesotto e Isola Capo Rizzuto (Crotone), avrebbero sostenuto affiliati detenuti e le loro famiglie.