La parola ripassa adesso al Tribunale della libertà che aveva confermato i domiciliari per l’imprenditore e politico di Pizzo coinvolto nell’inchiesta coordinata dalla procura di Catanzaro
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La Cassazione ha annullato l’ordinanza del tribunale del riesame di Catanzaro che aveva confermato gli arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore calabrese ed ex assessore regionale Francesco Antonio Stillitani.
Il manager, avvocato e già sindaco di Pizzo è finito agli arresti nel luglio 2020 e qualche mese dopo aveva subito un sequestro di beni per oltre 17 milioni di euro. Stillitani era stato il nome eccellente dell’inchiesta denominata Imponimento, condotta della Dda di Catanzaro, che aveva colpito i clan di ‘ndrangheta operanti tra Lamezia e Vibo Valentia. Stillitani è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e voto di scambio.
I giudici romani hanno accolto il ricorso dei difensori dell’imputato, avvocati Vincenzo Comi e Vincenzo Gennaro, e ha annullato l’ordinanza con rinvio al tribunale di Catanzaro per nuovo esame. Fino al nuovo esame dei giudici del capoluogo calabrese Stillitani rimarrà agli arresti domiciliari, ma il tribunale, spiega l’avvocato Comi «dovrà prendere atto delle motivazioni della Cassazione che ha annullato il provvedimento impugnato e decidere di conseguenza».