Quella più elevata è stata inflitta a Bruno Nirta, considerato uno dei vertici della presunta locale.Condannato anche l'avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo
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La Corte d'Appello di Torino ha sostanzialmente confermato le 11 condanne inflitte in primo grado in uno dei due processi dell'inchiesta Geenna, riguardanti la presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, variando solo tre pene. Quella più elevata, 12 anni e 7 mesi e 20 giorni, è stata inflitta a Bruno Nirta, considerato uno dei vertici della presunta locale. Condannato anche l'avvocato penalista torinese Carlo Maria Romeo (4 anni e 6 mesi). La sentenza è stata pronunciata al termine di un rito abbreviato.
I condannati dalla Corte d'appello di Torino sono:
- Giacomo Albanini (1 anno di reclusione, in primo grado gli erano stato inflitti 1 anno e 4 mesi),
- Roberto Bonarelli (1 anno e 6 mesi),
- Marco Fabrizio Di Donato (9 anni),
- Roberto Alex Di Donato (5 anni e 4 mesi),
- Roberto Fabiani (10 mesi e 20 giorni, in primo grado la pena inflitta era stata di 3 anni),
- Salvatore Filice (2 anni e 4 mesi),
- Francesco Mammoliti (5 anni e 4 mesi),
- Bruno Nirta (12 anni e 7 mesi e 20 giorni, in primo grado erano stati 12 anni e 8 mesi),
- Rocco Rodi (1 anno, in primo grado era stato condannato a 1 anno e 4 mesi),
- Carlo Maria Romeo (4 anni e 6 mesi),
- Bruno Trunfio (4 anni).
Le motivazioni sono attese entro 90 giorni. I giudici hanno inoltre confermato le provvisionali di risarcimento nei confronti dell'associazione Libera (5.000 euro) e dei comuni di Saint-Pierre (10.000 euro) e Aosta (10.000 euro) da parte di Marco Fabrizio Di Donato, Bruno Nirta, Roberto Alex Di Donato e Francesco Mammoliti; alla Regione Valle d'Aosta (10.000 euro) da Bruno Nirta. La sentenza dell'altro processo, con rito ordinario e per cinque imputati, è attesa nel tardo pomeriggio. L'inchiesta Geenna, coordinata dalla Dda di Torino, è stata condotta dai carabinieri del Ros e del Reparto operativo di Aosta.