Chiusa l’inchiesta “Carminius” sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella zona di Carmagnola con al centro il clan Bonavota di Sant’Onofrio e le sue diramazioni in Piemonte attraverso le “famiglie” Arone, De Fina e Serratore. La Dda di Torino ha notificato oggi un avviso di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito dell’inchiesta che il 18 marzo scorso ha portato all’arresto di 14 persone, di cui 11 accusate di associazione mafiosa. Gli indagati in totale sono 41 nell’ambito dell’inchiesta del Gico della Guardia di finanza e del Ros dei carabinieri con il coordinamento dei pm della Dda di Torino Monica Abbatecola e Paolo Toso. In 14 sono tuttora in carcere. Le ipotesi di reato vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso all’intestazione fittizia di beni per eludere le misure di prevenzione, dalle false fatturazioni alla truffa sino alle minacce con l’aggravante del metodo mafioso. L’associazione sarebbe stata dedita a commettere reati in materia di armi, stupefacenti, riciclaggio e spendita di denaro falso, acquisendo in modo diretto il controllo di attività economiche nel settore edilizio, della ristorazione, dei bar, dei trasporti e del commercio di automobili. Il tutto attraverso l’intestazione fittizia di società e il controllo del settore delle macchinette da gioco.

 

Fra i vibonesi raggiunti da avviso di conclusione indagini ci sonoSalvatore Arone, 59 anni; Francesco Arone, 58 anni; Raffaele Arone, 44 anni; Antonio Arone, 37 anni; Domenico Belsito, 37 anni, di Sant’Onofrio, residente a Villanova d’Asti; Domenico Belsito, 53 anni, di Sant’Onofrio, residente a Torino; Rocco Costa, 53 anni, detenuto a Vibo; Domenico Cichello, detto “Salvatore, 39 anni, di Vibo, residente a Varedo (Mb); Antonino Defina, 53 anni, di Sant’Onofrio, detenuto a Voghera; Basilio Defina, 55 anni, di Sant’Onofrio, ai domiciliari a Moncalieri; Nicola De Fina, 53 anni, di Sant’Onofrio, detenuto a Voghera; Nazzareno Fratea, 65 anni, di San Costantino Calabro; Francesco Mandaradoni, 46 anni, di Vibo Valentia, residente a Moncalieri (detenuto a Rebibbia); Francesco Santaguida, 41 anni, di Sant’Onofrio; Antonio Serratore, 45 anni, di Sant’Onofrio; Vito Tamburro, 43 anni, di Sant’Onofrio, residente a Carmagnola.

Gli altri indagati sono: Antonio Pilutzu, 46 anni, di Carignano; Gianmaria Gallarato, 28 anni, di Giaveno; Antonino Buono, 61 anni, di Palermo; Rosario Tedesco di Termini Imerese; Fabrizio Solimeno, 29 anni, di Torino; Antonio Saraco, 53 anni, di Stigliano; Cristian Rauseu, di Torino; Roberto Rampulla, di Sanremo; Giovanbattista Primerano, di Carmagnola; Marco Podda, di Peschiera Borromeo; Antonio Pizzonia, di Torino; Bruno Pistoia, di Camerana (Cn); Luca Pignato, di Carmagnola; Angiolino Petullà, nato in Germania; Andrea Perri, di Arzachena; Pasquale Parrello, di Taurianova; Domenico Parrello, di Cinquefrondi; Teresa Papaluca, di Melicucco, residente a Carmagnola; Diego Mannissero, di Carmagnola; Alessandro Longo, di Polistena, res. a Carmagnola; Daniele Interrante, di Milano; Xuewei  Guo, cinese residente a Carmagnola; Antonio Dimopoli di Borgata Culea (Cn); Carmelo Costa di Gioiosa Jonica.

Nel collegio di difesa gli avvocati: Giosuè Monardo, Francesco Calabrese, Enrico Calabrese, Enzo Gennaro, Filippo Arcidiacono, Roberto Macchia, Michele Frediano Sanneris, Rosalba Cannone, Giuseppe Caprioli, Mauro Sgotto, Cosimo Palumbo, Salvo Lo Greco, Cristian Scaramozzino, Gianluca Tognozzi, Carla Gino, Paolo Forno, Michela Malerba, Marco Bosio, Francesca Rissone, Marinella Oliva, Laura Cargnino, Andrea Cianci, Marco Fenu, Antonio D’Addario, Francesco Bosco, Simona Crosetto, Marco Borio, Luigi Gigante, Alberto Spinelli, Margherita Pittarelli, Adriano Favero, Enrico Cairo, Davide Barbagiovanni Gasparo.