Ci sono gli interessi della 'ndrangheta nel settore della sanità, ed in particolare nella gestione del servizio sostitutivo di autoambulanze dell'Asp di Catanzaro, al centro dell'inchiesta della Dda e della Guardia di Finanza di Catanzaro "Quinta bolgia" che ha portato all'arresto di 24 persone, 12 delle quali finite ai domiciliari, fra cui l'ex deputato e sottosegretario Giuseppe Galati ed un ex consigliere comunale di Lamezia Terme (Comune commissariato per mafia), Luigi Muraca, di 50 anni. Gli inquirenti, in particolare, avrebbero individuato due gruppi imprenditoriali legati alla cosca Iannazzo-Cannizzaro-Da Ponte di Lamezia Terme. Si tratta delle ditte Putrino e Rocca, che avrebbero esercitato un controllo pervasivo in particolare sull'ospedale di Lamezia Terme, estromettendo la concorrenza dalla fornitura di ambulanze per il servizio di pronto soccorso delle onoranze funebri, della fornitura di materiale sanitario, del trasporto sangue.

 

Il primo, denominato “gruppo Putrino”, è riuscito sin dal 2009 ad acquisire una posizione di dominio nello specifico mercato, aggiudicandosi la gara di appalto relativa alla gestione del servizio sostitutivo delle ambulanze del 118 bandita dall’Asp di Catanzaro. Dal 2010 e sino al 2017, il citato gruppo imprenditoriale ‘ndranghetistico ha continuato a operare in assenza di una gara formale, a seguito di plurime, reiterate oltre che illegittime proroghe, in alcuni casi addirittura tacite, ottenute in considerazione dei privilegiati rapporti tra i vertici del gruppo criminale e numerosi appartenenti di livello apicale dell’Asp di Catanzaro all’epoca in servizio, tra i quali Giuseppe Perri (già commissario straordinario e poi direttore generale sino all’agosto 2018) e Giuseppe Pugliese (già direttore amministrativo sino all’ottobre 2017), e ancora in servizio quali Eliseo Ciccone (già responsabile suem “118” ed ora destinato ad altro incarico) nei cui confronti vengono contestati plurimi episodi di abuso d’ufficio.

 

Freni e luci non funzionanti, cambio difettoso, problemi alla frizione, revisioni non effettuate. Erano dei veri rottami le ambulanze che i gruppi imprenditoriali coinvolti nell'operazione della Guardia di Finanza di Catanzaro fornivano all'Asp del capoluogo calabrese in base ad accordi corruttivi con i dirigenti dell'azienda favoriti dalla presenza della 'ndrangheta. Le indagini avrebbero fatto emergere, secondo quanto scrivono gli inquirenti, "un'allarmante carenza tecnica e organizzativa" in capo all'associazione temporanea di scopo di cui era capofila la "Croce Bianca", ente controllato dal gruppo imprenditoriale Rocca che con la ditta Putrino monopolizzava le forniture, esercitando un vero e proprio dominio sull'ospedale di Lamezia Terme, a cui con procedure d'urgenza era affidato il servizio. Le ambulanze, secondo finanzieri e magistrati della Dda catanzarese, erano inadeguate non solo da un punto di vista meccanico, ma anche per ciò che riguarda le dotazioni elettromedicali: mancavano termoculle per il trasporto di neonati, l'ossigeno era scaduto o addirittura mancava. Non meno preoccupante e' quanto emerso in merito all'impiego del personale, non qualificato e non provvisto delle adeguate abilitazioni professionali.

LEGGI ANCHE: