L'ex pupillo del capo dei capi intervistato da Klaus Davi: «Colpito perché era amico di Falcone». E su Messina Denaro afferma: «Se c’è una cosa di cui sono sicuro è che è vivo ed è in Sicilia, protetto da qualche personaggio importante»
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«Il giudice Antonino Scopelliti è stato ucciso sia dai calabresi che dai siciliani e ci fu l’interessamento direttamente di Totò Riina e dei Santapaola. L’ordine era partito da Riina, per il discorso del maxi-processo, perché avevano scoperto che Scopelliti era amico di Falcone». Lo ha dichiarato Gaspare Mutolo, ex pupillo di Totò Riina ora collaboratore di giustizia nonché pittore, intervistato da Klaus Davi per il suo talk KlausCondicio in onda su Youtube.
Il collaboratore ha anche parlato di Matteo Messina Denaro. «Se c’è una cosa di cui sono sicuro è che Matteo Messina Denaro è vivo ed è in Sicilia. È in Sicilia però da qualche personaggio importante, politico oppure nobile, in qualche castello. In Sicilia abbiamo un sacco di marchesi, conti, principi… Quindi la polizia nemmeno si sogna di poterci andare, altrimenti non si spiega. Con tutti questi nuovi metodi, con queste nuove tecnologie, ultimamente arrestano dei favoreggiatori ma non si arriva mai a lui. Resta un mistero, un mistero che va al di là della Mafia».
«Tra i calabresi ho avuto molti amici – continua Mutolo – Non ho mai conosciuto Gino Molinetti, il killer di Archi detto “la Belva”. Ero invece molto amico di don Paolo de Stefano perché eravamo insieme nella casa penale di Augusta nel ’64-’65, ero un ragazzino, e questa amicizia perdurò. Ho conosciuto anche i Tegano».