La ‘ndrangheta resta «probabilmente la mafia più pericolosa in campo nel nostro Paese in questa fase storica». Lo ha ribadito il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in audizione davanti alla commissione Antimafia.

 «Le indagini – ha premesso il ministro - confermano la struttura verticale dell’organizzazione, fortemente strutturata su base territoriale, con articolazioni su più livelli ed organismi di vertice che si avvalgono del rispetto di usanze e ritualità consolidate in un connubio del tutto peculiare tra arcaicità e modernità». Rimane «forte la propensione all’internazionalizzazione delle attività, soprattutto con riferimento agli interessi criminali che collegano l’Europa e il Sud America» e si consolida «il primato nel narcotraffico mondiale».

 

I soldi derivanti dal commercio delle sostanze stupefacenti, dalle infiltrazioni negli appalti pubblici e dalle estorsioni vengono «reinvestiti nel circuito dell’economia legale» mentre «si amplia il raggio di azione in territori lontani da quelli di origine, in regioni ritenute fino a poco tempo fa esenti dalla sua presenza, come Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia».