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Concorso in intestazione fittizia di beni aggravati dalle finalità mafiose. E’ l’accusa per la quale il pm della Dda di Roma, Maria Cristina Palaia, ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci indagati finiti al centro di un’inchiesta che mira a far luce sui beni e gli affari del boss vibonese di San Gregorio d’Ippona, Saverio Razionale, 56 anni, di “casa” a Roma.
Il gup, Maurizio Caivano, ha fissato l’udienza preliminare per il 12 maggio prossimo.
La richiesta di rinvio a giudizio interessa: Saverio Razionale, 56 anni, di San Gregorio d’Ippona; Alberto Caporaso, 52 anni, commercialista e consulente del lavoro, di Vibo Valentia; Vincenzo Isola, 44 anni, di Vibo Valentia; Alfonso Storaci, 37 anni, di Vibo Valentia; Antonino La Bella, 37 anni, di Piscopio; Giuseppe Scriva, 57 anni, detto “Pepè”, commerciante di Vibo Valentia, già testimone di giustizia; Alessandra Scriva, 30 anni, di Vibo Valentia, figlia di Giuseppe; Claudio Pepi, 63 anni, nativo di Niscemi (Cl), ma residente a Roma; Francescantonio Primerano, 55 anni, di Soriano Calabro; Aldo Currà, 59 anni, avvocato, nativo di Jonadi ma residente a Soriano Calabro.
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Giuseppe Baglivo