VIDEO| Nell'operazione denominata Malefix coinvolti 21 indagati accusati dalla procura antimafia dello Stretto di associazione mafiosa, estorsione, tentata estorsione e detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa
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Alle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di complesse e articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, la Squadra Mobile reggina e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato - con il supporto delle Squadre Mobili di Milano, Como, Napoli, Pesaro Urbino, Roma e degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine della Calabria - nel corso di una vasta operazione di polizia denominata Malefix - hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa su richiesta della Dda dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti dei seguenti 21 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, tentata estorsione e detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa.
Gli indagati
1. Giorgio De Stefano, classe 1981, indagato per associazione mafiosa ed estorsione aggravata;
2. Carmine De Stefano, classe 1968, indagato per associazione mafiosa ed estorsione aggravata;
3. Orazio Maria Carmelo De Stefano, detenuto per altra causa e indagato per associazione mafiosa ;
4. Alfonso Molinetti, classe 1957, detenuto in semilibertà per altra causa e indagato per associazione mafiosa;
5. Salvatore Giuseppe Molinetti, classe 1982, indagato per associazione mafiosa;
6. Luigi Molinetti, detto “Gino”, classe 1964, indagato per associazione mafiosa, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo;
7. Salvatore Giuseppe Molinetti, classe 1989, indagato per associazione mafiosa, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo;
8. Alfonso Molinetti, classe 1995, indagato per associazione mafiosa;
9. Antonino Randisi, classe 1989, indagato per associazione mafiosa;
10. Maurizio Pasquale De Carlo, classe 1976, indagato per associazione mafiosa;
11. Salvatore Laganà, classe 1979, indagato per associazione mafiosa;
12. Antonio Serio, alias “Totuccio”, classe1958, indagato per associazione mafiosa;
13. Achraf Aboulkhair detto "Ashi", classe 1996 indagato per detenzione e porto illegale di arma comune da sparo aggravati;
14. Antonio Libri, classe 1983, indagato per associazione mafiosa, estorsione aggravata ed tentata estorsione aggravata;
15. Edaordo Mangiola, classe 1980, indagato per associazione mafiosa, tentata estorsione aggravata ed estorsione aggravata;
16. Domenico Bruno, classe 1961, indagato per associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata;
17. Carmine Polimeni, classe 1980, indagato per associazione mafiosa ed estorsione aggravata;
18. Donatello Canzonieri, classe 1975, detenuto per altra causa e indagato per associazione mafiosa;
19. Lorenzo Polimeno, classe 1977, ivi residente, detenuto per altra causa e indagato per associazione mafiosa;
20. Cosimo Bevilacqua detto “Pappagallo”, classe 1969, indagato per associazione mafiosa;
21. Antonino Augusto Polimeni, classe 1993, indagato per associazione mafiosa.
Sequestro preventivo
Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari e un decreto di sequestro preventivo emesso dai magistrati titolari dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia a carico della seguente società: Savemich S.r.l. con sede a Roma, attiva dal 2016 nel settore edile per la progettazione e costruzione su aree proprie e di terzi di edifici residenziali e non residenziali, di cui è amministratore unico, nonché socio unico, Maurizio Pasquale De Carlo.
Fibrillazioni tra i clan
Le indagini svolte dalla polizia di Stato, coordinate dai sostituti procuratori della Dda Stefano Musolino, Walter Ignazitto e Roberto Placido Di Palma, avrebbero documentano l’esistenza e l’operatività delle cosche De Stefano - Tegano e Libri, in posizione di preminenza nella città di Reggio Calabria e forniscono un importante spaccato sulle frizioni registratesi in seno al sodalizio criminale De Stefano - Tegano e tra detta consorteria e quella dei Libri rispetto alla spartizione degli ingenti proventi delle attività estorsive poste in essere in danno di operatori economici e commerciali del centro cittadino di Reggio Calabria.
L’inchiesta ha portato alla luce alcuni gravi contrasti sorti tra Carmine De Stefano, attuale vertice dell’omonimo casato di ‘ndrangheta e Luigi Molinetti, elemento di elevato spessore criminale del clan De Stefano, storicamente egemone nel quartiere Archi ed in tutto il centro della città di Reggio Calabria, per dirimere i quali è stato richiesto l’intervento di Alfonso Molinetti, esponente storico e carismatico della cosca De Stefano, cui i maggiorenti del sodalizio criminale hanno fatto riferimento ed affidamento con l’obiettivo di riportare a miti consigli il fratello Luigi e ottenere la garanzia dell’assoluta fedeltà dei Molinetti alla clan di appartenenza.