C’è anche il consigliere regionale (ex vicepresidente del Consiglio regionale), Francesco D’Agostino, imprenditore di Cittanova e proprietario di “Stocco&stocco” fra gli ammessi dal gup distrettuale di Reggio Calabria al rito abbreviato insieme ad altri 18 imputati nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Alchemia”. Francesco D’Agostino (gruppo “Oliverio presidente”) è accusato del reato di intestazione fittizia di beni, aggravata dall’art. 7 della legge antimafia  e più precisamente di aver agevolato il clan Gullace-Raso della ‘ndrangheta in concorso con Girolamo Giovinazzo (cl. ’72, di Cittanova), Francesco Gullace (cl. ’92 di Cittanova) e il defunto Girolamo Raso.

 

Rito abbreviato pure per Carmelo Gullace, ritenuto dall’accusa il boss dell’omonimo clan di Cittanova, Fabrizio Accame (cl. ‘69) nato ad Albenga, Barone Adolfo (1967) di Palmi, Pietro Barone (1970) di Palmi, Massimiliano Corsetti (cl. ‘66) di Roma, Salvatore Mazzei (cl. ’56) di Calanna, Marco Parrello di Palmi, Pietro Pirrello (cl. ’76, di Palmi), Antonio Raso (cl.’88, di Cittanova), Giuseppe Raso e Luigi Taiano (cl. ‘69) di Napoli.

 

L’inizio del processo per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato è stata fissata per il 25 settembre. H invece patteggiato la pena ad un anno e quattro mesi Agrippino Sipala.

 

L’operazione antimafia “Alchemia” ha colpito il clan Gullace e Raso di Cittanova, con forti ramificazioni anche in Liguria, e la cosca dei Parrello-Gagliostro di Palmi.

 

g.b.