La sesta sezione penale della Corte di Cassazione conferma le decisioni del secondo grado per il giudice Vincenzo Giglio. Passa, dunque, la condanna inflitta dalla Corte d’Appello di Milano che nei suoi confronti aveva comminato 4 anni e 5 mesi di reclusione.

 

Il magistrato Giglio fu indagato nel corso dell’operazione milanese sulla cosiddetta 'zona grigia' della 'ndrangheta, avrebbe fornito al consigliere reginale Franco Morelli (anch’egli condannato) notizie riservate su indagini in corso e per i suoi rapporti con il boss Giulio Lampada. Il giudice è accusato dunque di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento aggravato per aver agevolato l’attività del clan della ‘ndrangheta.

 

Confermata anche la condanna a 8 anni e 3 mesi per Morelli. A Raffaele Fermino 4 anni e 8 mesi di reclusione, per il medico Vincenzo Giglio (cugino del giudice) 7 anni di carcere, per Leonardo Valle a 8 anni e 6 mesi, per Francesco Lampada a 3 anni e 8 mesi e per l’ex militare della Guardia di Finanza Luigi Mongelli a cui furono comminati 4 anni e 5 mesi di reclusione. La Suprema corte ha inoltre disposto l’annullamento, con rinvio a un’altra sezione della Corte d’Appello di Milano, della condanna inflitta a Maria Valle, che ammontava a 2 anni e 9 mesi di reclusione, nonché di quelle rimediate da Luciano Russo, Michele Noto e Michele di Dio, tre finanzieri assolti in primo grado, e punti in Appello con 3 anni e 9 mesi di reclusione. Per questi quattro imputati quindi gli atti tornano nella città meneghina e il processo di secondo grado si dovrà rifare. 

 

Le motivazioni dei giudici saranno depositate entro 90 giorni.