Il protocollo Liberi di scegliere farà da supporto a bambini e adolescenti provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata della provincia di Reggio Calabria
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È stato firmato oggi al Miur il Protocollo ‘Liberi di scegliere’ per garantire una concreta alternativa di vita ai minori provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata. L’intesa ha lo scopo di fornire una rete di supporto (educativa, psicologica, logistica, scolastica, economica e lavorativa), nei contesti di criminalità organizzata della provincia di Reggio Calabria, ai minori e ai nuclei famigliari per garantire concrete alternative di vita. Presenti alla sottoscrizione il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il ministro delle Pari opportunità, Elena Bonetti, il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo e il presidente di Libera, Luigi Ciotti.
Un ruolo fondamentale è giocato dalle donne che sempre più spesso cercano aiuto per ‘liberare’ i propri figli dal contesto 'ndranghetistico. Sono proprio le mamme «che da sole, in modo silenzioso, si avvicinano ai magistrati per trovare per loro e i figli un’alternativa», ha spiegato Cafiero de Raho, sottolineando che «25 donne si sono già fatte avanti e sono state portate fuori dal contesto ‘ndranghetista e altre 25 sono in attesa. Questo progetto sembra il grimaldello che riuscirà a scardinare il sistema mafioso. La ‘ndrangheta si sgretolerà quando si capirà che al di fuori ci sono prospettive di miglioramento. I criminali ci saranno sempre, ma non ci sarà più il sistema criminale di oggi». L’intesa è quindi un nuovo riferimento per chi desidera affrancarsi dalle logiche criminali della ‘Ndrangheta, senza assumere lo status di testimone o di collaboratore di giustizia.