Si trova agli arresti domiciliari l'assistente capo della polizia penitenziaria della casa circondariale di Crotone, tra le persone coinvolte nella maxi operazione scattata questa mattina che vede indagate 123 persone. È accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito della presunta cosca operante tra Crotone e Papanice. Parliamo di Gustavo Vecchio, ritenuto il collegamento tra gli esponenti criminali detenuti e l'ambiente esterno. 
Per la Dda di Catanzaro infatti Vecchio avrebbe tratto vantaggi economici, quali il riavvicinamento lavorativo della moglie, in cambio di rivelazioni "ai più svariati esponenti della 'ndrangheta crotonese". Tra questi vi è il presunto disvelamento di attività intercettive a carico di Nicolino Grande Aracri e non solo. L'agente di polizia penitenziaria avrebbe aiutato le cosche crotonesi, fornendo "un concreto, consapevole e volontario contributo ai componenti dell'associazione", al fine di "agevolare le attività del medesimo sodalizio".