Il ministro della Giustizia firma il decreto che dispone il regime di carcere duro per l'esponente della famiglia "Banana", imputato in Reset
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Il presunto mafioso cosentino Marco Abbruzzese, uno dei 245 imputati dell'inchiesta "Reset", da oggi è al 41 bis. La firma sul decreto che dispone il regime di carcere duro è stata posta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, il quale ha accolto e condiviso le ragioni formulate dall'ufficio antimafia coordinato dal procuratore capo Nicola Gratteri.
L'inchiesta "Reset" è giunta alla fase dell'udienza preliminare, seguita sin dalla prima udienza dal procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla, e dai pubblici ministeri Vito Valerio e Corrado Cubbellotti, titolari del procedimento penale. L'indagine riguarda la 'ndrangheta cosentina, operante nei territori di Cosenza, Rende e Roggiano Gravina. Per la Dda di Catanzaro, negli anni ultimi, si sarebbe formata una presunta confederazione mafiosa capeggiata dal boss di Cosenza Francesco Patitucci. Marco Abbruzzese, appartenente alla famiglia dei "Banana", sarebbe uno degli esponenti di spicco, lato "zingari", del presunto maxi sodalizio mafioso.
Nel caso di Marco Abbruzzese, la Dda di Catanzaro contesta anche l'associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Narcotraffico che gestirebbe insieme agli altri fratelli, avendo a disposizione una serie di pusher pronti a vendere la droga nelle varie piazze di spaccio. La decisione di mandare Abbruzzese al 41 bis arriva a distanza di oltre dieci mesi dal blitz antimafia scattato il 1 settembre 2022 a Cosenza. Nei prossimi giorni, la Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro discuterà il ricorso della procura generale proprio contro Marco Abbruzzese, assolto in primo grado dall'accusa di aver partecipato all'omicidio di Luca Bruni, per il quale è stato condannato solo per occultamento di cadavere a quattro anni e sei mesi di reclusione.