VIDEO | Colpiti dall'odierno provvedimento anche presunti appartenenti al clan Tegano-De Stefano. Tra i reati contestati estorsione, spaccio di droga e un tentato omicidio. Sequestrate 11 società
Tutti gli articoli di Cronaca
Sono 28 le persone arrestate (23 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) questa mattina nell’ambito dell’operazione denominata Atto quarto coordinata dalla Procura di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri. Destinatari del provvedimento presunti appartenenti alle cosche Libri e Tegano-De Stefano. Tra i reati contestati associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Misura cautelare in carcere:
Claudio Bianchetti, nato a Reggio Calabria in data 06/04/1980;
Giovanni Chirico, nato a Reggio Calabria in data 30.05.1979;
Sebastiano Di Mauro, nato a Reggio Calabria in data 20.11.1975;
Filippo Dotta, nato a Reggio Calabria in data 11.12.1969;
Antonino Gullì, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 04/10/1969;
Antonio Libri, nato a Reggio Calabria in data 27.12.1983, già detenuto;
Nunzio Magno, nato a Patti (ME) in data 30.07.1970;
Beniamino Mangiola, nato a Reggio Calabria in data 30.06.2000;
Edoardo Mangiola, nato a Reggio Calabria in data 28.02.1980, già detenuto;
Domenico Musolino, nato a Reggio Calabria il 17.07.1976, già detenuto;
Francesco Palmisano, nato a Reggio Calabria in data 09.06.1987;
Antonino Pirrello, nato a Reggio Calabria in data 18.12.1979;
Domenico Polimeno, nato a Reggio Calabria in data 20.10.1987
Emanuele Quattrone, nato a Reggio Calabria in data 24.03.1969;
Vittorio Quattrone, nato a Reggio Calabria in data 14.10.1955;
Domenico Siclari, nato a Reggio Calabria in data 12.06.1978;
Antonino Votano, nato a Reggio Calabria in data 18.02.1966;
Giovanni Zema, nato a Reggio Calabria in data 10.09.1954;
Cristofaro Zimbato, nato a Reggio Calabria in data 27.04.1976;
Michele Crudo, nato a Reggio Calabria il 02.04.1977;
Davide Bilardi, nato a Reggio Calabria in data 27.05.1975
Carmelo Serafino, nato a Reggio Calabria in data 31.05.1989;
Misura cautelare degli arresti domiciliari:
Ernesto Barbaro, nato a Melito Porto Salvo in data 17.04.1968;
Caterina Belfiore, nata a Reggio Calabria in data 28.04.1968;
Demetrio Polimeno, nato a Reggio Calabria in data 08.09.1957;
Pietro Danilo Serafino, nato a Reggio Calabria in data 06.09.1991;
Giovanni Siclari, nato a Reggio Calabria in data 22.04.1959.
Arresti a Reggio Calabria, le indagini
Le indagini costituiscono il seguito (da qui il nome convenzionale Atto Quarto) delle investigazioni note come Theorema – Roccaforte, Libro Nero e Malefix, che nel tempo hanno disvelato assetti e dinamiche criminali delle cosche Libri, De Stefano e Tegano, con la conseguente esecuzione di misure cautelari nei confronti di numerose persone. Le odierne acquisizioni investigative, costituite da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, ma anche dalle dichiarazioni di un imprenditore vittima di estorsione, avrebbero consentito di accertare l'operatività della cosca Libri non solo nella storica roccaforte costituita dal quartiere di Cannavò e zone limitrofe, ma anche la sua influenza nei quartieri di Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio, nelle frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana nonché nella zona centro di Reggio Calabria, porzione di territorio quest’ultima all’interno della quale vigono accordi spartitori con le consorterie De Stefano e Tegano.
Arresti a Reggio, cellulari in carcere per i contatti con la cosca
In ordine agli assetti del gruppo criminale, l’attività investigativa avrebbe posto in evidenza la persistente operatività di Edoardo Mangiola, ritenuto capo del locale di Spirito Santo, già detenuto perché tratto in arresto nel corso dell’operazione Malefix, che attraverso l’utilizzo di telefoni cellulari abilmente modificati e introdotti all’interno degli istituti di pena dove era recluso, con la fattiva collaborazione del figlio Beniamino Mangiola, avrebbe continuato a dare disposizioni ad alcuni di quelli che sono considerati i più fidati sodali quali Francesco Palmisano, Domenico Siclari, Caterina Belfiore e Ernesto Barbaro. La reggenza della cosca sarebbe stata affidata a Antonino Votano, presunto vertice della 'ndrina di Vinco e Pavigliana.
L’indagine, inoltre, avrebbe fatto emergere l’operatività, in seno alla cosca Libri, di un’ulteriore articolazione, ossia quella di San Cristoforo, territorio limitrofo a quello di Spirito Santo, al cui vertice, secondo la ricostruzione investigativa, è posto Filippo Dotta, che in virtù del suo ruolo sarebbe stato deputato anche alla gestione delle attività estorsive. Nella medesima area territoriale sarebbe stata accertato, dopo la sua scarcerazione, l’attivismo criminale di Claudio Bianchetti, braccio operativo della cosca, che per come documentato dalle indagini si relazionava costantemente ed in maniera riservata, con l’attuale reggente Antonino Votano.
Nel territorio di Gallina, invece, anch’esso sotto l’influenza della cosca Libri, i referenti sono stati individuati nei fratelli Emanuele e Vittorio Quattrone, che per la gestione degli affari illeciti si sono relazionati, fino al suo arresto, con Antonio Libri e, successivamente, con Votano Antonino, Zimbato Cristofaro e Bianchetti Claudio. Sul medesimo territorio ulteriori soggetti affiliati sono risultati essere Polimeno Demetrio e Polimeno Domenico che nell’arco temporale compreso tra il dicembre 2018 ed il dicembre 2020, su mandato dell’allora capo cosca Libri Antonio, inteso Totò, si sarebbero resi responsabili di una serie di estorsioni.
Ulteriore territorio sottoposto all’influenza della cosca Libri è quello delle frazioni preaspromontane di Terreti, Straorino ed Ortì, dove il sodalizio opererebbe nel settore delle estorsioni, in simbiosi con i componenti della cosca Morabito intesi “i Grilli”, attraverso i sodali Serafino Carmelo e Serafinp Pietro Danilo.
I legami tra la cosca Libri e quella De Stefano-Tegano
L’indagine ha ricostruito ancora il ruolo di uno dei più fidati collaboratori di Libri Antonio, Chirico Giovanni, che in una sorta di veste di ministro degli esteri è stato delegato soprattutto a gestire i rapporti con gli esponenti della cosca Tegano, ma anche quello di Gullì Antonino, originario di Roccaforte del Greco, già esponente della cosca Zavettieri egemone su quel territorio, rivelatisi essere tra i più fidati luogotenenti di Libri Antonio.
Con particolare riferimento agli accordi con la cosca De Stefano-Tegano, le interlocuzioni con gli esponenti apicali della stessa, Carmine De Stefano (poi tratto in arresto nell’operazione Malefix), Michele Crudo (genero del boss Giovanni Tegano) e Mariano Tegano ( figlio del boss Pasquale Tegano), questi ultimi colpiti dalla odierna misura cautelare, sono stati mediati, tra gli altri, dal sodale Bilardi Davide, anch’egli affiliato al sodalizio arcoto e attinto da misura cautelare nel presente procedimento.
A riprova del carisma e delle significative relazioni criminali della cosca Libri sarebbero stati censiti, infine, solidi rapporti con le articolazioni di ndrangheta sia del mandamento tirrenico sia del mandamento Ionico.
Oltre al reato di associazione mafiosa ad alcuni degli indagati vengono contestati diversi episodi estorsivi ai danni di imprenditori impegnati nella realizzazioni di lavori ed appalti nei territori di influenza criminale della cosca.
Ad alcuni imprenditori, di converso, viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, ritenendo che gli stessi avevano stretto un vero e proprio rapporto sinallagmatico con la cosca, versando somme di denaro o assumendo personale segnalato in cambio di protezione e aiuto ad acquisire commesse ed espandere le proprie attività, in alcuni casi anche al di fuori della provincia di Reggio Calabria.
Il tentato omicidio di Antonio Baggetta
Altra vicenda criminale su cui le indagini hanno fatto, seppur parzialmente, luce è il tentato omicidio posto in essere il 17 maggio del 2017 a Reggio Calabria in pregiudizio di Baggetta Antonio. Per tale fatto risultano indagati Mangiola Edoardo e Dotta Filippo, che avrebbero avuto il compito di procurare ed occultare le armi ed il motociclo (poi rinvenuti e sequestrati dagli investigatori della Polizia di Stato) utilizzati per portare a compimento il delitto.
Edoardo Mangiola, durante lo stato di detenzione, sarebbe stato attivo anche nel traffico di stupefacente, in particolare cocaina. Sfruttando, infatti, la possibilità di comunicare dal carcere attraverso un telefono abusivamente detenuto, avrebbe incaricato il figlio Beniamino di recuperare circa 800 grammi di cocaina in un garage sito nel Nord Italia, che veniva poi commercializzata con l’aiuto dei coindagati Di Mauro Sebastiano e Siclari Domenico.
Sottoposte a sequestro preventivo 11 società:
- Impresa individuale “CG Gluten free... e non solo”;
- SIMA EDILIZIA S.r.l.;
- SISCO COSTRUZIONI S.r.l;
- S. COSTRUZIONI S.r.l.;
- SIGEST IMMOBILIARE S.r.l.;
- CRIPAS COSTRUZIONI S.r.l.";
- DUEESSE Immobiliare S.r.l.”;
- PULISERVICE S.r.l;
- ILE IMMOBILIARE S.r.l.;
- GIRO. S.r.l.;
- CESAF S.r.l.