Il primo cittadino Aldo Alessio scrive alla governatrice Santelli chiedendole di rivedere la sua posizione: «I nostri ospedali per come organizzati, possano diventare pericoloso veicolo per la diffusione del virus»
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La proposta di una nave attraccata al porto di Gioia Tauro era stata bocciata, alcune settimane fa, dalla governatrice Jole Santelli. Oggi, il primo cittadino di Gioia Tauro Aldo Alessio torna a scrivere alla rpesidente della Giunta regionale per chiederle di ritornare sui suoi passi e dare il via libera al progetto, che aveva già avuto l'appoggio di Gian Luigi Aponte, proprietario della Msc, la società che gestisce il terminal di Gioia Tauro.
«Onorevole Presidente - scrive il sindaco Alessio - lo sviluppo della Pandemia nella nostra Regione e l'allarme generalmente avvertito dai cittadini- ben consapevoli dei rischi in un territorio non adeguatamente assistito sul piano sanitario - mi costringono a ritornare sulla proposta di attrezzare nel porto di Gioia Tauro, una nave ospedale per il miglior contrasto del Covid-19».
«Voglio precisare, peraltro - aggiunge il primo cittadino - che in ciò sono confortato dalle adesioni pubbliche di tanti sindaci calabresi, consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione, esponenti politici prestigiosi come l'on. Angela Napoli, decine di associazioni che meritoriamente operano da tempo nella nostra Piana. Appelli in questo senso sono venuti anche da personalità mediche riconosciute e portatrici di progetti che hanno trovato già adesione - quanto all'intervento medico - di tanti ufficiali medici in pensione e di tanti affermati medici di origine calabrese , impegnati con riconosciuta professionalità nel nostro Paese e pronti a ritornare in Calabria per dare una mano».
«L'esperienza drammatica di quest'ultimo mese - sottolinea Alessio - come lei ben sa, sta cominciando ad evidenziare errori e sottovalutazioni del rischio che hanno portato al collasso sistemi sanitari regionali molto celebrati e, purtroppo, un numero inaccettabile di morti. La nostra Regione ha avuto, al momento, la fortuna di essere ai margini degli importanti focolai nazionali ma - come ci ricorda giornalmente il Comitato tecnico scientifico e la Protezione civile - siamo lontanissimi dall'esserne esenti, ed anzi l'acuirsi di situazioni oramai note, ci impone la massima attenzione e prudenza. Conosciamo bene l'incertezza e - mi consenta - la confusione finora riscontrata nell'attrezzare adeguati presidi ospedalieri in Calabria e nella Piana».
«È stato, peraltro, già evidenziato il pericolo che i nostri ospedali - conclude Alessio - per come organizzati, possano diventare pericoloso veicolo per la diffusione del virus, con immediata compromissione del Personale sanitario e parasanitario. La scelta della Lombardia di approntare ospedali dedicati (Milano alla Fiera, Bergamo con ospedale degli Alpini..) o della Liguria (nave ancorata nel Porto di Genova) fuori dai celebratissimi e storici ospedali di quelle città ci deve indurre a considerare anche per nostri territori a considerare una soluzione del genere. Purtroppo, al momento, non solo non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito all’impraticabilità della nostra proposta di allestire una nave all’interno del porto di Gioia Tauro, ma non è stata resa nota nessuna altra ipotesi, come, per esempio, la riapertura e la messa in funzione di reparti covid-19 nell’ospedale di Gioia Tauro o altre strutture ospedaliere cadute in disuso».