L'arrivo e lo sbarco nello scalo reggino questa mattina. Tra i cadaveri anche quelli di due uomini, una donna e una persona di cui non è stato possibile riconoscere il sesso
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Il pattugliatore d'altura della Guardia Costiera Dattilo è giunto nel porto di Gioia Tauro dopo avere raccolto in mare dieci corpi di migranti. Si tratta delle persone decedute a seguito del naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi, nel mar Jonio, nella notte tra domenica e lunedì. Solo 11 i sopravvissuti, mentre si parla di una sessantina di dispersi: ad ora ne mancherebbero all'appello circa una trentina.
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I dieci corpi senza vita arrivati stamane al porto di Gioia Tauro sono quelli di due uomini, una donna e sei minori - di cui quattro maschi e due femmine - e un corpo sessualmente non riconoscibile. Le salme resteranno nel porto per l'espletamento delle operazioni e degli accertamenti della polizia giudiziaria e scientifica.
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Sono 34 finora le vittime accertate, dopo gli ultimi 14 corpi rinvenuti nella giornata di ieri in mare. Continuano le ricerche e intanto questa sera la diocesi di Locri-Gerace ha promosso un momento di preghiera per l'ennesima tragedia che coinvolge migranti in cerca di una vita migliore. «Monsignor Oliva - è scritto in una nota - invita tutta la comunità diocesana ad una fiaccolata e veglia di preghiera che avrà luogo sabato 22 giugno, dalle ore 20.00, a Roccella Jonica, la cittadina che si si sta sempre più contraddistinguendo per lo spirito di accoglienza che sa riservare ai migranti».