Sono 76 i richiedenti protezione internazionale: 18 hanno presentato domanda in Italia, 39 in Germania e il resto in Paesi diversi. Collocati in strutture dedicate 5 minori non accompagnati, 14 migranti si sono allontanati volontariamente
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«Procedono nel rispetto degli impegni presi dal Governo le operazioni di ricollocamento dei sopravvissuti del naufragio avvenuto a Cutro nella notte tra il 25 e il 26 febbraio». Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, in cui si spiega che sono 76 i richiedenti protezione internazionale e dopo l'incontro tra Giorgia Meloni con i sopravvissuti e i familiari delle vittime, le richieste sono state esaminate, portate all'attenzione delle istituzioni e dei partner europei, e gli impegni presi dal Governo sono stati rispettati.
Palazzo Chigi riferisce inoltre che in base alle informazioni raccolte dal ministero dell'Interno, sono 76 i richiedenti protezione internazionale: 18 l'hanno chiesta all'Italia (15 di nazionalità pakistana, 2 di nazionalità afghana e 1 di nazionalità iraniana) e sono attualmente ospitati presso centri del Sistema accoglienza e integrazione (SAI); 5 minori stranieri non accompagnati sono collocati in strutture per minori. Viene poi spiegato che 53 richiedenti protezione internazionale in paesi diversi dall'Italia (49 afghani, 2 siriani, 1 iraniano, 1 somalo) hanno aderito al programma di ricollocazione volontaria e di questi 53, 14 si sono allontanati volontariamente.
La posizione di altre 39 persone è stata esaminata dalle autorità tedesche, che hanno ammesso al programma di ricollocamento 33 persone (29 afghani, 2 siriani, 1 somalo, 1 iraniano), 32 delle quali sono partite per la Germania lo scorso 31 marzo, mentre una persona di nazionalità afghana partirà successivamente perché necessita di ulteriori cure mediche. Una ha rifiutato il trasferimento in Germania in quanto intende ricongiungersi con una parente stretta in Irlanda.