La caparbietà di mamma Anna salva il figlio da un handicap che avrebbe condizionato per sempre la sua vita
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Lui è Francesco, ha due anni e vive a Bagnara Calabra. Il bambino nasce sordo. L’unica ad accorgersene è la mamma che si ritrova a combattere contro chi la crede depressa e con il personale medico che tendeva solo a rassicurarla. Il bambino compie tre mesi e mamma Anna decide di sottoporlo a una visita nel centro audiologico dell’Azienda Ospedaliera, Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, che da anni si batte per introdurre lo screening audiologico neonatale nei punti nascita.
Una procedura che consente di intervenire prontamente nei casi di sordità infantile. «Se Francesco fosse arrivato qualche mese dopo sarebbe stato irrecuperabile. Avrebbe avuto disturbi nell’apprendimento scolastico», afferma Cristina Bregola, logopedista dell’A.O. Pugliese Ciaccio.
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«Solo in Calabria e nel Lazio lo screening audiologico prenatale non è inserito nei Lea. Tra qualche mese però la nostra Regione dovrebbe decretare. Questo renderà l’esame obbligatorio in tutti i punti nascita convenzionati». «Oggi Francesco sta bene» dice risollevata mamma Anna: «Va all’asilo e si rapporta felicemente con i suoi compagni».