L’operazione Last generation coordinata dalla Dda di Nicola Gratteri smantellò un’organizzazione riconducibile alla cosca di ‘ndrangheta Gallace di Guardavalle
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La Procura della Repubblica di Catanzaro ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di 35 persone coinvolte nell’operazione “Last Generation” con la quale nel giugno scorso era stata sgominata un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico e riconducibile alla cosca di ‘ndrangheta Gallace di Guardavalle. Il blitz, eseguito dai carabinieri e coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Nicola Gratteri, aveva portato all’arresto di 24 persone, in gran parte giovanissime, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti con le aggravanti del metodo mafioso, dell’uso di armi e dell’utilizzo di minorenni per l’attività di spaccio: il sodalizio – secondo gli investigatori - avrebbe gestito un imponente giro di droga che avrebbe dovuto coprire il “mercato” nel basso Jonio catanzarese, soprattutto nel periodo estivo, meta di molti turisti, e che tuttavia si estendeva anche in Lombardia e nelle Marche.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo criminale faceva capo a Vincenzo Aloi, 25 anni, nipote di Vincenzo Gallace, capo dell’omonima cosca di Guardavalle, ed era composto dalle “nuove leve” della consorteria, da cui il nome in codice dell’operazione, “Last Generation”: il blitz – riferirono gli inquirenti nella conferenza stampa convocata per presentarne i risultati – venne anticipato di alcuni giorni rispetto al previsto per scongiurare il rischio della fuga in Svizzera di alcuni indagati.
L’avviso di conclusioni delle indagini notificato dalla Procura di Catanzaro ha riguardato in particolare: Vincenzo Aloi, Concetta Battaglia, Antonio Bressi, Fabrizio Bensi, Raffaele Campagna, Marco Ciano, Angelo Gagliardi, Francesco Galati, Agazio Geracitano, Antonio Grande, Ozan Kanat, Michael Leoci, Vincenzo Longo, Matteo Maida, Mauro Masciari, Gianluca Meliti, Leonida Montagna, Giuseppe Notaro, Antonino Francesco Pittelli, Romano Ponzo, Pietro Procopio, Adriano Larry Rizzo, Andrea Lucio Rizzo, Giulio Moreno Rizzo, Ettore Rositani, Simone Rocco Russomanno, Italo Salines, Orlando Giacomo Screnci, Giuseppe Strati, Davide Stumpo, Teklehaimanot Tsegay, Annalisa Tortorelli, Moreno Tortorelli, Paola Vaccaro, Marco Verdiglione.
Adesso gli indagati avranno la facoltà – entro venti giorni dal termine della notifica – di presentare memorie difensive, produrre atti e chiedere al Pm di essere ascoltati, assistiti dai propri legali.
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