Ancora da verificare le cause del decesso ma secondo l'associazione a difesa dei consumatori il mezzo non sarebbe riuscito a giungere in tempo per prestare adeguato soccorso al cinquantenne
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Un uomo di circa cinquanta anni è morto questa sera in via Luigi Rossi a Catanzaro, nei pressi dell'ospedale Pugliese Ciaccio. Ancora da verificare le cause del decesso. Ma secondo il Codacons, associazione per la difesa dei diritti dei consumatori, si tratterebbe di un disservizio sanitario. Nessuna ambulanza sarebbe riuscita a giungere in tempo per prestare adeguato soccorso al malcapitato.
«Qualcuno sussurra che i soccorsi dovessero arrivare da Catanzaro Lido - si legge in una nota -. Se così fosse sarebbe francamente inaccettabile. Solo qualche mese addietro denunciavamo come in Calabria mancano ambulanze e le persone rischiano di morire. Un sistema ormai allo sbando più totale: ambulanze bloccate per l'impossibilità di liberare le barelle ancora occupate da altri pazienti i quali, a loro volta, sono "parcheggiati" nella lunga attesa di essere visitati. Un "sistema" che impedisce ai mezzi di coprire il territorio perché impossibilitati a rientrare in possesso delle lettighe».
«Le responsabilità sono evidenti e sotto gli occhi di tutti - afferma Francesco Di Lieto del Codacons - non si può rischiare di morire in pieno centro cittadino perché non ci sono ambulanze. Altrove, invece, sono i medici a mancare e, in altri casi, mancano i farmaci. E la lista potrebbe continuare. Incredibile che tutto ciò accada esattamente nel posto in cui i manager delle Asp sono stati lautamente ricompensati dividendosi migliaia e migliaia di euro per “premi di risultato”». Per Di Lieto: «Stiamo pagando il prezzo di una sanità malgestita e depredata da lupi famelici, in un assordante silenzio, sempre più simile alla complicità, da parte della politica regionale. Siamo di fronte ad un horror gestionale che, paradossalmente, viene lodato e ricompensato. Un sistema che continua a festeggiare nonostante si trovi sul ponte del Titanic. E mentre si balla i pazienti muoiono e i medici e paramedici continuano a pagare per tutti».