VIDEO | A tracciare il profilo dell'oncologo appassionato di politica scomparso il giorno della Vigilia, l'amico e collaboratore Salvatore Licursi che oggi è a capo della Pro loco di Scalea: «Si è speso moltissimo per lo sviluppo di questo territorio»
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«Era soprattutto resiliente, la resilienza era la sua caratteristica principale». Riesce a stento a trattenere l'emozione il presidente della Pro loco di Scalea, Salvatore Licursi quando parla di Francesco Maria Fazio, medico oncologo di fama e politico di lungo corso, mancato nel giorno della vigilia di Natale dopo una lunga malattia, a 74 anni. Licursi è stata una delle persone più vicine negli ultimi tempi, anche per via della stretta collaborazione culturale che i due avevano suggellato in nome di un amore incondizionato per la Calabria. «Il professore - ricorda Licursi - era come un oleandro, era radicato qui».
L'oasi di arte e pace
Per Francesco Maria Fazio, che aveva anche lasciato il posto in cattedra al Nord per tornare nella sua amata terra, casa voleva dire anche "La Bruca", il resort di famiglia sorto nella periferia di Scalea che negli anni ha ospitato personaggi e talenti di ogni genere, diventando un punto di riferimento per gli artisti del posto, e non solo. «Circa due anni fa - racconta il presidente Licursi -, ha stipulato un protocollo d'intesa con Antonello Grosso La Valle, presidente dell'Unpli della provincia di Cosenza, grazie al quale ha messo a disposizione gratuitamente tutta la sua struttura per gli eventi di sviluppo culturale e turistico nella nostra zona». L'ultimo evento realizzato risale all'estate scorsa, quando "La Bruca" ospitò "Vorrei essere un pianista", il format ideato dai due giovanissimi fratelli Antonio e Nicola Gullace, prodigi della musica nonostante i pochi anni. L'idea si è rivelata un grande successo di pubblico e di critica.
L'attività politica
Medico oncologo di grande fama, ma anche amante della politica, Fazio fu eletto nel 2004 sindaco di Santa Maria del Cedro, carica che mantenne fino al 2009. Ma il professore, come lo chiamavano tutti, era tante altre cose, era soprattutto un visionario convinto di poter cambiare la Calabria con l'arte e la gentilezza. «Nel 2012 ebbe un attentato da parte della 'ndrangheta che ha messo a dura prova tutto ciò in cui lui credeva, cioè il fatto che la Calabria possa avere un futuro migliore, uno sviluppo turistico culturale». Ma non si lasciò sopraffare dagli eventi. «In seguito a quell'episodio, invece di abbattersi ha continuato a dedicarsi allo sviluppo del territorio di Santa Maria del Cedro e di Scalea».
I funerali a Roma
Le esequie si sono tenute ieri in una chiesa capitolina gremita di gente. Il sacerdote, durante la funzione religiosa, si è detto stupito dal numero di persone presenti, arrivate da ogni dove. «Lui aveva fatto mille cose, ma la cosa più eccezionale è che faceva sentire le persone importanti, tutte, in egual misura. Questa è una caratteristica rara».
Il premio letterario
La morte non cancellerà il ricordo del professore. Di questo, Salvatore Licursi, ne è certo. «Ho intenzione di intestargli un premio artistico e letterario». L'iniziativa è già stata sottoposta al consiglio della Pro loco di Scalea e potrebbe prendere forma già nei prossimi mesi. «Persone come il professore Fazio - conclude l'amico e collaboratore, visibilmente commosso - sono veramente una rarità. Ci vorrebbero più persone come lui. Personalmente, mi mancherà tantissimo, ma credo che mancherà a tutto il territorio».