La musica dei Doors e tanti palloncini rossoblù ai funerali del 48enne a San Giovanni in Fiore. L’omelia del prete nell’Abbazia florense: «Abbiamo bisogno di avere risposte immediate»
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Un'intera comunità si è stretta intorno alla famiglia di Serafino Congi per l'ultimo saluto nella sua San Giovanni in Fiore. Erano in tantissimi ad accogliere il feretro del 48enne sangiovannese, morto in ambulanza dopo aver atteso per ore il trasferimento in altra struttura ospedaliera.
La musica dei Doors, colonna sonora della sua adolescenza, a scandire il tempo di un pomeriggio che la comunità sangiovannese difficilmente dimenticherà.
Un folla commossa ha ascoltato in silenzio e tra le lacrime l'omelia di padre Giuseppe Lombardi, parroco della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie. «Mi sono chiesto quale erano le parole da dire alla famiglia, agli amici e a questa comunità», ha spiegato padre Lombardi non nascondendo l'emozione e la rabbia di una comunità.
«Anche noi sacerdoti vorremmo ribellarci alle deficienze umane e alle distrazioni umane, ma ora non è tempo». E in ultimo un accorato appello a tutti: «Stiamo sprofondando con una comunità che soffre. È il momento di fare comunione in maniera forte. Al di là di come arrivata la morte, non voglio entrare in merito, ma sono arrabbiato anch'io. Per questo ci sarà tempo. Noi abbiamo bisogno di avere risposte immediate. Io mi auguro che questa assemblea non si disperda, stia unita per risorgere».
Il feretro di Serafino Congi lascia l'Abbazia Florense mentre la figlia Eva Giulia lascia volare i palloncini rossoblù del suo Cosenza e bianchi con dei cuori rossi. C'è tempo per uno scrosciante applauso: ultima dimostrazione d'affetto di una comunità che non dimenticherà il suo Serafino. Il tutto mentre qualcuno attacca uno striscione con su scritto "Basta morti di malasanità" all'ingresso dell'ospedale cittadino.