Il racconto di un’operatrice: «Situazione mai vista». Intanto in Calabria, la Cgil pronta a presentare esposto in Procura sul caso Chiaravalle
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Si stanno muovendo soprattutto sul piano documentale, con l'analisi dei tantissimi esposti e denunce arrivati e delle carte presentate dalle varie strutture, le indagini aperte dalla Procura di Milano sui casi di contagi da Coronavirus nelle residenze sanitarie assistenziali milanesi, dove decine e decine di anziani sono morti e molti operatori si sono ammalati.
Diffusione colposa di epidemia
Tra i vari fascicoli già aperti in questi giorni, per diffusione colposa di epidemia e reati in materia di sicurezza del lavoro, anche quello, come si era saputo già il 2 aprile, nato dalle denunce di lavoratori dello storico Pio Albergo Trivulzio, dove nel mese di marzo sono morti 70 anziani. Sono al lavoro su questo fronte i pm del dipartimento 'ambiente, salute, sicurezza, lavoro', guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano, che anche in queste ore si sono confrontati sugli accertamenti da effettuare.
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Le denunce delle famiglie
Altre indagini sulla mancanza di cautele, sia informative che di dispositivi, per prevenire il rischio dei contagi, infatti, sempre scaturite da denunce anche di familiari di vittime e da segnalazioni, sono in corso sull'Istituto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano ("nessuna negligenza in contagi del personale", ha sempre ribadito l'istituto), su una 'casa famiglia' di Affori, quartiere di Milano, ma anche su altre Rsa del milanese, tra cui una nel quartiere Corvetto.
La testimonianza
«In tanti anni di servizio - ha raccontato all’Ansa un'operatrice socio sanitaria della Rsa 'Virgilio Ferrari' di Milano - non ho mai visto una situazione del genere. Nell'ultimo mese sono morti circa 40 pazienti». Già a fine febbraio, ha spiegato, «abbiamo mandato una mail alla direzione tramite il sindacato per chiedere la disinfezione dei locali e di fornirci i presidi sanitari. Dopo un bel po' di giorni hanno iniziato a darci le mascherine».
Morti 15 ex ospiti della rsa di Chiaravalle
Intanto in Calabria, la Cgil ha reso noto che presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro sulla vicenda della Rsa di Chiaravalle Centrale, diventata “focolaio” di coronavirus. Lo annuncia, in un post su facebook, il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato.
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«Sono 15 – rileva Sposato - le persone anziane di Chiaravalle decedute nella residenza ‘Domus Aurea’, una strage. Qualcuno dovrà risponderne alla magistratura, ai familiari ed alle proprie coscienze. Presenteremo formale esposto alla Procura della Repubblica per accertare tutte le responsabilità della struttura, della Regione e del commissario ad acta che – sostiene il segretario della Cgil Calabria - hanno avocato tutti i poteri dell'emergenza Covid-19. Va monitorata costantemente la condizione degli operatori della struttura residenziale».