Dopo sessanta udienze scandite dalle testimonianze di più di duecento persone, il processo Bergamini approda finalmente sul rettilineo finale. Oggi, infatti, il calendario stilato dal presidente della Corte d’assise di Cosenza, Paola Lucente, fissa nel 24 luglio la data X, quella della lettura della sentenza di primo grado. Prima, però, sarà necessario celebrare altre sei udienze: due per le arringhe dei difensori e due per la requisitoria d’accusa con l’intermezzo di altrettanto spazio riservato alle parti civili.

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Il programma prevede, dunque, che l’otto e il nove luglio il pm Luca Primicerio illustri in aula i temi d’accusa contro Isabella Internò, l’ex fidanzata del calciatore rossoblù sotto accusa per omicidio volontario e tiri le somme di quasi tre anni di dibattimento. A seguire, l’11 luglio e il giorno successivo, toccherà ai legali Fabio Anselmo e Alessandra Pisa di portare all’attenzione dei giudici le ragioni dei familiari di Donata Bergamini (la sorella Donata e i suoi due figli) per conto dei quali si sono costituiti parte civile. Infine, il 22 e il 23 spazio alle discussioni degli avvocati difensori dell’imputata, ovvero Angelo Pugliese, Rossana Cribari e Pasquale Marzocchi, quest’ultimo nel ruolo di sostituto processuale. E si arriva così al fatidico 24 luglio quando, dopo eventuali repliche del pubblico ministero, i giudici entreranno in camera di consiglio. Da lì, usciranno come da prassi dopo alcune ore, per dare lettura del dispositivo di sentenza. Il calendario potrebbe far registrare una modifica qualora Primicerio riuscisse a condensare la sua requisitoria in una sola udienza. In quel caso, il tutto slitterebbe a ritroso, con una nuova coppia di date assegnate alla difesa, il 15 e il 18 luglio. In tal caso, il giorno della verità arriverebbe con cinque giorni d’anticipo, il 19 luglio.

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L’udienza di oggi è servita a sbrigare la pratica della richiesta di acquisizione di nuove prove e testimonianze. Pochi i documenti che la difesa ha chiesto di far entrare nel fascicolo processuale, più corposa invece l’acquisizione sollecitata da Procura e parte civile. Di rilevante, forse, ci sono le tre sentenze depositate dall’avvocato Pisa che certificano l’utilizzo della glicoforina in ambito forense e le due presentate dalla difesa che ne attestano, invece, la fallibilità. 

Per il resto, la Corte ha respinto la richiesta – stavolta solo difensiva – di assegnare al processo una coda testimoniale con l’audizione dell’ex calciatore Daniele Simeoni e di Antonella Leoncini, una ragazza toscana conosciuta da Denis nei suoi ultimi mesi di vita e con la quale ha intrattenuto un rapporto soprattutto epistolare fino a settembre del 1989, due mesi prima della sua morte. I giudici, però, non hanno ritenuto utile procedere con questa integrazione.