Compare anche il nome dell’attuale consigliere comunale Antonino Matalone nelle carte dell’inchiesta “Monopoli”. Va detto immediatamente che Matalone, eletto nelle fila di “Reggio Futura” e quindi di centrodestra (anche se oggi al gruppo misto), non risulta indagato. Genero dell’imprenditore Carmelo Ficara per averne sposato la figlia, il consigliere viene citato nel provvedimento per quanto concerne la “Play emotion”, la società attraverso la quale la famiglia Surace intendeva fare il grande salto provando a conquistare anche il mercato milanese. E l’amministratore unico, alla fine del 2013, risulta essere proprio Matalone. Tuttavia, screzi evidenti fra i soci portano ben presto alla rottura del gruppo ed al naufragio del progetto imprenditoriale. Con annesso tentativo di incendio della sala Bingo, per la quale Michele Surace viene individuato come mandante al fine di intascare i soldi dell’assicurazione. Tocca proprio all’attuale consigliere comunale presentare la denuncia per questi fatti.

La vicenda dell'incendio

Una volta giunti sul posto i Carabinieri procedono ai rilievi tecnici del caso, sequestrando 18 taniche di liquido infiammabile rivenute all'interno del bingo. In diverse parti del locale la moquette risulta intrisa di liquido infiammabile mentre all'esterno vengono trovate tracce di annerimenti da combustione che si dipanano in linea retta tra l'esterno e l'interno del locale; si accerta che l'impianto di video sorveglianza era stato manomesso mediante lo svitamento dei connettori dei cavi di collegamento e alimentazione; viene acquisito il report di attivazione/disattivazione del sistema di allarme del Bingo collegato, tra l'altro, con il pronto intervento 112, da cui risultavano diversi interventi per segnalazione allarme per intrusione avvenuti tutti in epoca precedente al tentativo di incendio (a dimostrazione del corretto funzionamento del sistema), mentre nessun allarme scatta la notte del 7 maggio 2014, e ciò in quanto il sistema di allarme non risulta essere stato inserito. Matalone riferisce anche di aver subito delle minacce telefoniche: «Ci avete rotto i coglioni… ci vediamo presto», proveniente da un numero anonimo mentre lo stesso si trovava a Reggio Calabria, pochi giorni prima del fatto.

Matalone riferisce di aver ricevuto una minaccia telefonica del genere "ci avete rotto i coglioni... ci vediamo presto" proveniente da un numero anonimo mentre si trovava a Reggio Calabria in un periodo compreso tra il 20 aprile ed il 5 maggio 2014. Vicenda per la quale gli investigatori puntano dritto all’idea dell’incendio ideato da Surace con l’obiettivo di intascare i soldi dell’assicurazione.

c. m.