Il presidente della Commissione antimafia ha incontrato i ragazzi che da giorni occupano la loro scuola per denunciare presunti abusi. «La dirigente in servizio oltre i limiti di legge» (ASCOLTA L'AUDIO)
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«Sono qui per ascoltare i ragazzi sulla vicenda delle presunte molestie, in merito alla quale è in corso un'inchiesta della magistratura. Sicuramente, però, c'è un problema di contesto che i ragazzi hanno fatto emergere pubblicamente perché non sono stati ascoltati dalla dirigente». Lo ha detto il senatore Nicola Morra, del Movimento 5 Stelle, presidente della Commissione antimafia, parlando con i giornalisti prima di incontrare gli studenti, ai quali ha espresso la sua solidarietà, del liceo scientifico di Castrolibero, dove una ragazza avrebbe subito molestie da parte di un professore che sono state oggetto di una specifica denuncia presentata ai carabinieri. Morra, che è di Cosenza, città limitrofa a Castrolibero, ed è professore di storia e filosofia nelle scuole superiori, ha anche partecipato, su invito dei ragazzi, ad un'assemblea studentesca.
«Di questa scuola si era già parlato in passato - ha aggiunto Morra - anche per il pestaggio di uno studente. Vicenda pure quella, a mio avviso, gestita male dalle istituzioni perché l'assenza di solidarietà da parte della scuola nei confronti del ragazzo picchiato esigeva giustizia. In questa realtà, dunque, c'è un clima non pacifico del quale sono responsabili gli operatori scolastici, per prima la dirigenza, che deve assumersi le sue responsabilità. Ci saranno sicuramente, poi, tante chiavi di lettura di questa vicenda, ma intanto bisogna procedere ad un'istruttoria. Tra l'altro, se non ricordo male, la legge prevede che i dirigenti debbano stare non meno di due anni e non più di otto a capo della stessa struttura scolastica. La dottoressa Maletta è qui da 17 anni. C'è, quindi. qualcosa che non va perché intanto non viene rispettata la legge su questo specifico punto».
«Credo che chi di dovere - ha detto ancora il senatore Morra - debba avere, in questi casi, il coraggio di intervenire. Devono essere coinvolti l'Ufficio scolastico regionale e quello territoriale di Cosenza per capire perché le segnalazioni che arrivano, restano inevase. Ci sono state ispezioni nell'Ufficio scolastico territoriale di Cosenza e bisognerebbe parlare con l'ex ministro Valeria Fedeli perché con lei abbiamo discusso molte volte di queste cose. Le persone vanno rispettate, ma al contempo occorre approfondire le questioni che presentano profili di rilevanza penale»