A darne notizia Enza Bruno Bossio che si è fatta promotrice di un’interpellanza urgente al rappresentante del dicastero dell'Istruzione per sapere «quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di verificare quanto accaduto»
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«Le deputate del Pd chiedono al ministro dell’Istruzione verità e giustizia sugli abusi e le violenze che si sarebbero consumati all’interno del liceo di Castrolibero, una vicenda che da giorni è al centro delle cronache nazionali e soprattutto della mobilitazione degli studenti della stessa scuola».
Ad affermarlo in una nota la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: «Insieme alla collega Cecilia D’Elia, mi sono fatta promotrice di un’interpellanza urgente – subito sostenuta da tutte le deputate del gruppo Pd a partire dalla capogruppo Debora Serracchiani – per condurre il caso di Castrolibero sul tavolo delle istituzioni nazionali e del ministero in particolare. Sappiamo - prosegue la deputata del- che, dopo le denunce pubbliche di alcune studentesse sulle ripetute molestie che avrebbero subito da un docente e le dure proteste di tutti i ragazzi e le ragazze dell’istituto, l’ufficio scolastico calabrese ha avviato un’ispezione nel liceo scientifico del polo scolastico Valentini-Majorana, ma in questa vicenda dai contorni sconvolgenti occorre fare un ulteriore passo in avanti».
«In particolare, al ministro chiediamo - prosegue la nota - di sapere “quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di verificare quanto accaduto, così che le autorità competenti, a partire dall'Ufficio scolastico regionale, attivino tutti gli strumenti a loro disposizione, atti a porre fine ad una situazione che con il passare dei giorni sta diventando sempre più difficile e tale da mettere seriamente in discussione i diritti fondamentali di ragazze e ragazzi in un momento tanto delicato della loro formazione umana e civile».
«Le sottovalutazioni su questo caso pare siano state già tante e diffuse, probabilmente soltanto la forza e la determinazione dei ragazzi oggi in assemblea permanente hanno consentito di incrinare il muro della diffidenza: è bene allora che anche le istituzioni nazionali facciano la loro parte - conclude - per restituire a questa scuola la sua funzione di luogo di formazione, rispetto e presidio contro ogni violenza».