La denuncia

Castrovillari, molesta sessualmente una dipendente che aveva chiesto un aumento di stipendio: divieto di dimora

La vittima ha raccontato di aver avuto un colloquio con il datore di lavoro per richiedere la regolarizzazione della propria posizione e un ritocco alla retribuzione: dopo averla invitata a rimanere in slip lui l'avrebbe palpeggiata tentando di baciarla

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di Redazione Cronaca
28 giugno 2024
10:54

Avrebbe compiuto atti sessuali nei confronti di una dipendente. Un divieto di dimora nel comune di Castrovillari è stato disposto dal gip di Castrovillari nei confronti di un sessantenne titolare di una parafarmacia. Le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari, coordinate e dirette dal procuratore della città del Pollino, Alessandro D'Alessio, sono scattate a seguito della denuncia presentata dalla donna che ha raccontato di avere richiesto, nel maggio scorso, un'interlocuzione con il suo datore di lavoro al fine di regolarizzare la propria posizione lavorativa e richiedere un aumento della retribuzione in virtù dell'incarico ricoperto.

In quella circostanza, secondo il racconto della dipendente, l'uomo, durante il colloquio avvenuto in un locale interno non coperto da sistemi di videosorveglianza, dopo aver chiesto alla donna di rimanere in slip, per motivi in nessuna misura collegabili a un’eventuale attività medica concordata, l’avrebbe dapprima palpeggiata all’altezza delle cosce per poi tentare di baciarla due volte, trattenendola per un braccio allo scopo di avvicinarle il volto.


Nel corso delle indagini, è emerso anche il tentativo di condizionare e orientare le versioni che le dipendenti dell’attività commerciale avrebbero fornito per permettere agli investigatori di ricostruire la vicenda. Un quadro indiziario, e in attesa dei successivi sviluppi, ricostruito analiticamente dalla Procura di Castrovillari che è stato poi riepilogato dettagliatamente nella richiesta di misura cautelare.

I vari elementi raccolti dai carabinieri, ritenuti dai pubblici ministeri convergenti e perfettamente sovrapponibili relativamente al racconto della vittima e quanto acquisito dalle testimonianze, sono stati sottoposti alla valutazione del gip che ha emesso la misura cautelare del divieto di dimora nei confronti dell'uomo riconoscendo, secondo quanto riferito, «sia pure in attesa delle successive verifiche, l'esigenza cautelare del pericolo di inquinamento probatorio».

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