Reggio Calabria - Sette ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti componenti di una famiglia di origine romena a Reggio Calabria. L'operazione, condotta all'alba dai carabinieri del Comando provinciale, si è resa necessaria per interrompere il presunto sfruttamento di minori, costretti a mendicare in vari centri commerciali nella piana di Gioia Tauro e a vivere in condizioni precarie e di disagio sociale.

Le ordinanze attualmente in esecuzione, di cui due in carcere e cinque ai domiciliari, sono state emesse dal Gip di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica. L'inchiesta che ha portato agli arresti e' stata coordinata dal Procuratore della Repubblica facente funzioni di Palmi, Emanuele Crescenti.

 

L’indagine denominata "Arneo" che, questa mattina ha portato all’arresto di sette persone, era partita da una segnalazione anonima fatta nello scorso mese di luglio a Telefono azzurro.

 

Dalla segnalazione è emerso che minori venivano utilizzati per chiedere elemosina ai passanti. I militari, in seguito alla segnalazione hanno effettuato delle riprese ed hanno potuto constatare che i bambini avevano dai 2 ai 12 anni. In alcuni casi erano tenuti in braccio, per impietosire i passanti, in altri casi erano gli stessi bambini, su mandato dei genitori, a svolgere direttamente attività di accattonaggio, a piedi nudi o seduti per terra.

 

I carabinieri hanno coinvolto, anche, la Procura della Repubblica dei minorenni di Catanzaro per valutare la sussistenza delle condizioni a carico delle persone coinvolte nell'inchiesta per la decadenza della potestà genitoriale.