A portare alla luce le intimidazioni subite dal primo cittadino Michele Conia il gruppo consiliare Rinascita per Cinquefrondi che esprime vicinanza e solidarietà
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Danneggiamenti in alcune proprietà di famiglia e minacce di morte all'indirizzo del sindaco di Cinquefrondi Michele Conia. I responsabili avrebbero vandalizzato un'abitazione lasciando chiari messaggi intimidatori con le iniziali del primo cittadino e una croce. È quanto denunciato dal gruppo consiliare Rinascita per Cinquefrondi.
«Abbiamo appena appreso - si legge nella nota - che il nostro sindaco ha subito un grave atto intimidatorio che, oltre a vandalizzare beni nella disponibilità dei suoi familiari, riportava chiari messaggi di minacce di morte verso la sua persona. Un gesto quindi doppiamente vigliacco che sia come rappresentanti istituzionali che come amici di Michele Conia e della sua famiglia, ci offende profondamente in prima persona. Crediamo – prosegue la nota- che offenda anche il vivere civile della nostra comunità sulla quale ormai da tempo stiamo lavorando per ripulirne l’immagine e garantire nella trasparenza amministrativa la massima coesione al di là delle appartenenze politiche. Non saranno fatti come questi ad intimidire Michele e noi tutti, nè potranno condizionare l’azione politica ed amministrativa fin qui portata avanti. Siamo ancora più convinti che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta, perché è quella della trasparenza e della libertà da ogni condizionamento e che probabilmente infastidisce chi è abituato ad agire nell’ombra e nell’anonimato. Vogliamo manifestargli, oggi ancora di più, la nostra presenza in termini politici, amministrativi e soprattutto umani. Sappino questi criminali che troveranno in questo gruppo politico e nella stragrande maggioranza dei cittadini, un muro di resistenza che non abbasserà la testa e che risponderà a questi atti vili con grande fermezza e sdegno. Nelle prossime ore valuteremo tutte le iniziative utili ad affermare la nostra vicinanza e la nostra chiara posizione contro ogni forma di violenza e sopruso. A Michele ed alla sua umile famiglia il nostro abbraccio caloroso che crediamo sia l’abbraccio di tutta la cittadinanza», conclude la nota.