Avrebbero costretto il ristoratore di Schiavonea a versare 500 euro come prima tranche di una più ampia somma ammontante a 1000 euro
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Interrogatorio di garanzia per i due accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni del titolare di un punto di ristorazione di Piazzetta Portofino a Schiavonea. Dietro le sbarre sono finiti nei giorni scorsi Fabio Barilari, 50 anni, già coinvolto nell’ambito dell’operazione antimafia Santa Tecla e Giorgio Arcuri, con precedenti per droga. Entrambi sono comparsi davanti al Gip del Tribunale di Castrovillari Biagio Politano che ha rigettato il provvedimento di fermo ed applicato la misura cautelare in carcere.
Il fascicolo, nel frattempo, è transitato alla procura antimafia per competenza. Barilari, difeso dagli avvocati Giovanni Scatozza e Pasquale Madeo, contesta gli addebiti, professandosi innocente. Mentre l’indagato Arcuri, difeso dall’avvocato Luigi Malomo, si è avvalso della facoltà di non rispondere per presunti vizi di difesa. Secondo l’accusa i due avrebbero costretto il ristoratore a versare la somma di 500 euro come prima tranche di una più ampia somma ammontante a 1000 euro. Una sorta di “aiuto per gli amici” viene riportato nei verbali di trascrizione. L’indagine è stata supportata da intercettazioni e immagini di videosorveglianza poste in prossimità del locale