Con l’inizio della stagione della raccolta agrumicola si intensifica l’azione del sindacato della Flai-Cgil di Gioia Tauro. Alle cinque del mattino l'unità mobile dei sindacalisti della Flai inizia a girare in lungo e in largo il territorio, battendolo palmo a palmo al fine di evitare che sfruttatori e caporali carichino sui furgoni e altri mezzi i migranti per portarli nei campi.

«È un lavoro minuzioso che richiede tanta attenzione e preparazione - dice Doumbia Mohamed, sindacalista Flai - poiché ogni azione viene studiata e concordata dalla squadra, la sera prima».

«È un lavoro sinergico poiché ad ogni uscita c’è sempre un obiettivo primario da raggiungere – spiega Atta Jacob, altro sindacalista della Flai impegnato nel sindacato di strada - L'obiettivo è quello di trasmettere serenità e forza ai ragazzi africani, mediante la nostra presenza e vicinanza attiva sul territorio. Le nostre uscite settimanali durante la campagna agrumicola servono non solo a presidiare il territorio, ma anche a capire quali aziende lavorano impiegando braccianti in nero e quali invece sono propense ad applicare i contratti».

Al tal fine facciamo, i sindacalisti della Flai improvvisano assemblee all’aperto nei punti di raccolta dei migranti ed è in questi momenti che viene consegnato, fra le altre cose, il volantino col numero verde contro il lavoro sfruttato.

«È un ottimo strumento – spiega il segretario generale della Flai-Cgil di Gioia Tauro Rocco Borgese - per le prime denunce e per avvicinarsi al mondo del lavoro regolare, per uscire dalla penombra del lavoro grigio che è ancora più violento e ingiurioso del cosiddetto lavoro nero. Stamattina abbiamo consegnato giubbotti e catarifrangenti, al fine della sicurezza sulla strada».