Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede che «la nave dell'Ong tedesca, Lifeline, con a bordo 224 migranti, da tre giorni in mare, ferma a sud di Malta, e che rischia di mettere a repentaglio la vita degli stessi migranti (che necessitano di cibo, farmaci e coperte) e di provocare un nuovo caso Aquarius e un pericoloso scontro diplomatico tra i due Paesi(Italia e Malta), faccia rotta verso il porto di Corigliano, in Calabria, dove sono pronti ad accogliere questo carico di disperati, e, nel caso, anche l'altra nave con 100 migranti bloccata davanti al porto di Pozzallo».

 

Corbelli informa di aver anche individuato la dignitosa e accogliente struttura per accogliere i bambini e le loro mamme. Il leader di Diritti Civili afferma che «non c'e' assolutamente, oggi in Italia, alcuna emergenza sbarchi, che e' falso e strumentale sostenere il contrario, che non c'e' paragone con quanto invece avvenne un anno fa quando, tra fine giugno e meta' luglio, sbarcarono oltre 20mila migranti, di cui piu' di 12mila in sole 48 ore, tanto da costringere il Ministro degli Interni, Minniti, in volo verso gli Usa, che parlo' di rischio per la tenuta democratica del Paese, a invertire la rotta dell'aereo e far ritorno precipitosamente a Roma! La vera emergenza sono le tragedie che purtroppo continuano ininterrottamente nel Mediterraneo, con centinaia di nuovi morti, anche in questi ultimi giorni, di cui non si parla».

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Lo stesso Corbelli ricorda sempre che «a Corigliano, proprio in occasione dell'emergenza sbarchi di un anno fa, sono riusciti ad accogliere, in quindici giorni (tra fine giugno e metà luglio), utilizzando anche il palazzetto dello sport, due navi con oltre 2400 migranti, di cui più di 400 minori non accompagnati, tra i quali il piccolo Cisse, il bambino ivoriano, di soli 5 anni, che aveva viaggiato da solo, dopo l'arresto della mamma in Libia, ad opera degli scafisti, e che lo stesso Corbelli, in collaborazione con altre istituzioni, e' poi riuscito a ridare ai suoi genitori, rintracciati, in Francia (il padre), e in una prigione libica(la madre). Un Paese civile e accogliente come l'Italia ha il dovere di intervenire! Non si può negare, come si e' invece fatto irresponsabilmente per l'Aquarius, l'approdo a quella nave di poveri migranti. Non si può non salvare chi rischia di morire. Al di là delle leggi e del diritto internazionale, per un fatto di civiltà e umanità. A Corigliano siamo pronti ad accogliere quella nave e il suo carico di umanità, povera e sofferente» conclude Corbelli. (AGI)