VIDEO | La Flai Cgil attraverso le parole del segretario Rocco Borgese dopo il decesso del giovane maliano: «Una situazione complicata resa impossibile dalla pandemia»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«I fatti di contrada Russo in Taurianova non possono che spingere le istituzioni alla totale rimozione del campo in tempi brevissimi e collocare tutti i residenti in delle strutture idonee all’accoglienza garantendo loro, la massima sicurezza». È quanto sostiene la Flai Cgil di Gioia Tauro alla luce di quanto accaduto nel ghetto di Taurianova con la morte del bracciante maliano ucciso da un suo connazionale.
«È giunto il momento - afferma il segretario Rocco Borgese - di agire con celerità e fermezza poiché non è più tollerabile che le persone vivano in queste condizioni e senza che nessuno intervenga mai seriamente. C’è amarezza e sconforto per la morte tragica di un altro ragazzo. Da queste parti vivere e morire di ghetto pare sia cosa consolidata. Una morte che sicuramente poteva essere evitata se ci fosse stata la giusta attenzione ai nostri diversi appelli, e non solo, di interventi indirizzati allo sgombero delle baracche e di tutta l’area con conseguenti sistemazioni giuste e dignitose».
Il sindacalista aggiunge: «Si vivono situazioni complicate da sempre, divenute impossibili in periodi di pandemia, in cui il lavoro scarseggia, la fame accresce e la disperazione aumenta. Tutto ciò deve spingere il governo e la prefettura a soluzioni definitive dando loro la possibilità di vivere in case dignitose specialmente adesso con l’epidemia in corso affinché possano proteggere se stessi e pure gli altri. Ancora, serve l’applicazione di giusti contratti per porre fine allo sfruttamento perpetrato da sempre nei loro confronti e la cancellazione totale del decreto sicurezza che ha reso, come più volte abbiamo ribadito , irregolare chi vantava invece un giusto titolo di soggiorno».
«Si tratta di richieste semplici che abbiamo sempre avanzato poiché crediamo che se non vengono affrontati prontamente finiscono sempre nel peggiore dei modi, e contrada Russo purtroppo ne è da esempio», conclude infine.