Il boss un anno fa era stato operato e da allora stava facendo delle terapie nella clinica privata. Nel documento falso esibito ai sanitari c'era scritto il nome di Andrea Bonafede
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La certezza è arrivata tre giorni fa. I magistrati, che da tempo seguivano la pista, hanno dato il via libera per il blitz che ha portato all'arresto di Matteo Messina Denaro.
I carabinieri del Gis erano già alla clinica Maddalena dove, da un anno, Messina Denaro si sottoponeva alla chemioterapia. Il boss, che aveva in programma dopo l'accettazione fatta con un documento falso, prelievi, la visita e la cura, era all'ingresso. La clinica intanto è stata circondata dai militari col volto coperto davanti a decine di pazienti. Un carabiniere si è avvicinato al padrino e gli ha chiesto come si chiamasse. "Mi chiamo Matteo Messina Denaro", ha risposto.
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Il boss un anno fa era stato operato alla clinica Maddalena e da allora stava facendo delle terapie in day hospital nella clinica privata, una delle più note di Palermo. Nel documento falso esibito ai sanitari c'era scritto il nome di Andrea Bonafede.
La nota della clinica
«In ordine all'arresto di Matteo Messina Denaro, eseguito oggi in area limitrofa all'ospedale La Maddalena, si precisa che lo stesso era in terapia oncologica, sotto falso nome, presso la Casa di cura». Lo afferma una nota della clinica privata di Palermo. «Sono state date immediate disposizioni all'amministrazione, alla direzione sanitaria, ai medici del reparto e al personale parasanitario di fornire alle forze dell'ordine, che si ringraziano, tutta la documentazione clinica del paziente e puntuali risposte alle informazioni richieste.- prosegue la nota - Si informa inoltre che nessun dipendente o collaboratore è autorizzato a rilasciare interviste e fornire alla stampa notizie coperta da segreto istruttorio».