Ferma reazione del primo cittadino e della società civile al gesto compiuto da ignoti contro un’azienda che ha in sub appalto lavori al nuovo ospedale della Sibaritide
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L’atto incendiario nei confronti di una ditta che ha in sub-appalto una parte dei lavori del nuovo ospedale della Sibaritide ha rimesso in moto la macchina della sensibilizzazione nella lotta al crimine organizzato. Scende in campo il sindaco Flavio Stasi e con lui il movimentismo civico, partiti, l’associazionismo e le organizzazioni sindacali. Per il primo cittadino «la 'ndrangheta è il nemico numero uno della nostra città e della Calabria». L’episodio è stato portato all’attenzione del Prefetto di Cosenza.
Nel frattempo, Cgil-Cisl-Uil partiti di centrodestra e centrosinistra, associazioni e movimenti hanno stilato un documento unitario nel quale si parla senza alcun dubbio di criminalità mafiosa. «Auspichiamo che le forze dell’ordine, alle quali diamo atto, di essere presenza qualificante dello Stato di prossimità e garanzia degli inviolabili diritti di libertà dei cittadini, aumentino la fiducia dei cittadini verso il loro operato attraverso un effettivo rafforzamento ed una più incisiva attività investigativa di contrasto alla ‘ndrangheta. Auspichiamo che si ripristini subito il Tribunale: la terza città della Calabria e la Calabria del Nord Est non possono più rimanere senza il presidio fondamentale della Giustizia, senza la garanzia della tutela dei diritti di libertà dei cittadini, senza il contrasto forte alla ‘ndrangheta».