«Adesso su questa vicenda mi aspetto chiarezza, quello che non c'è stato finora». Dopo l'avviso di garanzia alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per il caso Almasri, parla l'avvocato Luigi Li Gotti. Il legale ha presentato l'esposto alla procura di Roma che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati della premier Meloni, dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano.

«Nel mio esposto ho ipotizzato i reati di favoreggiamento e peculato, ma ora sarà la magistratura a indagare e fare accertamenti – dice Li Gotti all'Adnkronos –. L'iscrizione è un atto dovuto per legge, la procura non ha potuto iscrivere contro ignoti perché la denuncia è nominativa, ma è un atto consequenziale, scontato», aggiunge Li Gotti.

Chi è Li Gotti

L'avvocato e politico crotonese 78enne, noto tra l'altro per essere stato difensore di diversi pentiti tra i quali Tommaso Buscetta, Totuccio Contorno, Giovanni Brusca, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo, nel documento chiede «che vengano svolte indagini sulle decisioni adottate e favoreggiatrici del suddetto Osama Almasri, nonché sulla decisione di utilizzare un aereo di Stato per prelevare il catturato (e liberato) a Torino e condurlo in Libia».

Sono molti i processi di primo piano da lui seguiti negli anni. Avvocato di parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana, Li Gotti ha anche assistito i familiari di due uomini della scorta di Aldo Moro, il maresciallo Oreste Leonardi e l'appuntato Domenico Ricci, assassinati dalle Br nella strage di via Fani del 16 marzo 1978. Ha inoltre rappresentato la famiglia del commissario Luigi Calabresi in un lungo iter processuale. Il legale ha partecipato anche al processo per i fatti della Diaz a Genova e ai processi di strage di Capaci, via D'Amelio e degli Uffizi. Più recentemente, ha assistito i familiari delle vittime del naufragio di Cutro, in Calabria.