Continua a tenere banco la polemica insorta dopo la decisione del Coruc. Tredici associazioni di Catanzaro si oppongono: «Lavorare per rendere più forte e competitiva il corso dell'Umg»
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«La Calabria non ha bisogno di visioni che perseguono l’unico obiettivo di frammentare quel che di buono c’è». Agli appelli di amministratori e politici, si aggiunge adesso anche quello del mondo dell'associazionismo che oppone un fermo no alla istituzione di un nuovo corso di laurea in Medicina all'Unical. La decisione - già deliberata dal Coruc - è finita infatti al centro di una veemente polemica.
13 associazioni
Oggi tredici associazioni hanno preso posizione: Accademia Italiana della Cucina, Istituzione culturale della Repubblica Italiana, ADOL Catanzaro, Amici della Musica Catanzaro, Circolo di Catanzaro 1871, Circolo Placanica Catanzaro, Consolidal ETS Catanzaro, FIDAPA Catanzaro, Soroptmist Catanzaro, Club per l’Unesco Catanzaro, Rotary Tre Colli, Legambiente Catanzaro, Lyon Temesa Catanzaro.
L'appello dei candidati
In una nota le associazioni catanzaresi esprimono «convinta condivisione rispetto all’appello lanciato al governatore Roberto Occhiuto, dal sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e dai tre principali candidati alla carica di sindaco nelle ultime elezioni comunali (Wanda Ferro, oggi sottosegretario all’Interno, Valerio Donato e Antonello Talerico), che manifesta netta contrarietà all’istituzione di una nuova facoltà di Medicina all’università di Cosenza».
Motivazioni deboli
«Le firme di questo documento - continuano le associazioni nella nota - testimoniano che il dissenso nei riguardi della decisione adottata dal Coruc non è figlio di una linea politica da seguire, stante la diversa provenienza partitica dei firmatari. Noi tutti siamo seriamente preoccupati per la debolezza della motivazione che aprirebbe le porte alla duplicazione della facoltà di Medicina nella città di Cosenza.
No a frammentazioni
Se per il Coruc, infatti, è opportuno estendere il numero degli studenti in Medicina perché viviamo in una regione che ha bisogno di medici, certamente quella di creare un’altra facoltà anziché potenziare quella già esistente non è la via più logica né quella che porta ai migliori risultati. La volontà di far sentire la nostra voce non è assolutamente dettata da ragioni campanilistiche, ma tiene conto del bene dell’intera Calabria che non ha bisogno di visioni che perseguono l’unico obiettivo di frammentare quel che di buono c’è.
Punti di forza
In Calabria viviamo un drammatico bisogno di far eccellere i nostri punti di forza, per dare speranza ai tanti giovani che sempre più spesso scelgono di andare via per cercare migliori fortune. La facoltà di Medicina dell’Umg di Catanzaro è uno dei punti di forza su cui lavorare per renderla ancora più competitiva e appetibile. Così come tante sono le eccellenze presenti nell’Unical di Rende, di cui tutti andiamo orgogliosi. Creare una nuova facoltà di Medicina non servirà neanche alla città di Cosenza.
Due realtà deboli
Si arriverebbe, inevitabilmente, a tenere in vita due realtà deboli - conclude la nota - che farebbero sfumare l’obiettivo, voluto da tutti, di far nascere bravi medici in una terra che ne ha un disperato bisogno. Chi può intervenire, lo faccia ora. Non assistiamo silenti a una decisione che nulla aggiunge alla Calabria, alla terra che tutti amiamo, ma che serve solo a renderla ancora un po’ più povera».